“L’eros è un grande mistero”
Piero Ottone, isola di Capraia 2003
Lasciatemi essere egocentrico, perché ormai non mi rimane che l’egocentrismo. E le mie 3 tazzine di caffè al giorno.
La salute, nel frattempo, mi ha salutato. E’ il 20 ottobre del 2021 mentre scrivo queste righe per Libertates, e mai avrei voluto scriverle: le mie condizioni appaiono gravi questa volta a differenza del passato (prima si trattava di crisi ipocondriache, ora di fatti fisici): il 6 settembre scorso in piazza San Benigno a Genova avevo accettato di subire la II dose di vaccino Moderna, ignaro del fatto che avrebbe cambiato la mia vita per sempre stravolgendola; è venuta fuori da questa esperienza considerata da Mario Draghi un dovere civico una condizione di astenia cronica, cioè stanchezza patologica che si è associata ad un offuscamento forte della vista, particolarmente sgradevole durante la notte tra le 2.00 e le 4.00 quando mi alzo per bere. Orbene, questa situazione – lo posso assicurare ai miei affezionati lettori di sempre di Libertates – non è di natura psicologica, ma ha soltanto cause fisiche legate all’ingerenza nel mio organismo di sostanze tossiche che hanno interferito con il mio Dna, danneggiando la mia memoria e capacità di concentrazione. Amici miei, è stato un errore devastante aver accettato la II dose di vaccino senza ascoltare i rilievi del professor Montaigner o di Francesca Donato – ora ne pago atrocemente le conseguenze, e l’interrogativo mi si pone in maniera abbastanza drammatica: tornerò ad essere la persona che ero prima del 6 settembre? Onestamente, sono pronto all’ipotesi peggiore e ne ho parlato anche con il galantuomo Guidoriccio da Fogliano ma sopravvivo come uno zombie vivente, che ha rinunciato nel frattempo a tutte le sue attività intellettuali e pure alla lettura erotizzante di Irving Stone, “Il romanzo di Sigmund Freud. Le passioni della mente” gustato fino a pag. 620; in compenso, nuoto 50 minuti quasi tutti i giorni nella piscina comunale di Camogli per piacere alle signore e ascolto 10 volte al giorno su Youtube del mio cellulare le canzoni “Inner City – Big Fun (12 remix) – trasmessa via WhatsApp a Luciano e Diana Puricelli, compagni straordinari di serate stupende nella loro villetta a Camogli – e “Studio 45 – Freak It (Original Mix) (1999)”. Purtroppo ho dovuto rinunciare alla presentazione della mia ultima fatica “Psicologia di artisti maledetti e delinquenti”: l’astenia divora il mio organismo un giorno alla volta.
Tuttavia, alle 7.00 del mattino – al netto di un dimagrimento accelerato – mi sveglio, assumo il mio caffè con una robusta colazione di cereali con il latte e penso ai piedi delle donne frustrate di 50 anni. E più si è frustrati come me, più piacciono. Sono davvero irresistibili le donne piccolo-borghesi, soprattutto tra i 50 e i 60. Al bar Bocchia di Recco, che emozione vederle in bella mostra nel “delirio della provincia” (Liliana Dell’Osso dixit) della Liguria…
Per arrivare almeno alle 8.00 di sera, vado a pescare un articolo di Filippo Ceccarelli risalente al 9 luglio 2021 su Il Venerdì de la Repubblica alla voce Indizi neurovisivi “Dio, Patria e Farfallona”.
E’ un ritratto impietoso della Alessandra Mussolini simile a quello già scritto da Enzo Biagi, e lo trascrivo integralmente – anche perché non ho nient’altro da scrivere e la disgrafia è stata aggravata dall’astenia che non passa, e forse non se ne andrà riducendo all’elementarità i miei pensieri: “A quasi un secolo, ormai, dalla marcia su Roma si può pensare che il contrario del fascismo, o meglio il punto da esso più lontano, non sia più l’antifascismo, ma la farfallona Mussolini che in vista del Gay pride, portatasi nel parco di Palazzo Brancaccio insieme a uno stuolo di agenti, image maker, make up artist e hair stylist ha lì inscenato la sua alatissima metamorfosi a favore del decreto Zan. Il backstage del plot twist è sulla sua pagina Instagram, colonna sonora affidata all’hit Berti – Fdez – Achille Lauro, preceduta dal claim: “Cambiare significa essere liberi”. Ed è vero, non è mai troppo tardi per gettarsi alle spalle giudizi e pregiudizi, né qui si ha il cuore di dare la croce addosso alla ex Duciona, già simpatica, insolente e popolaresca imperatrice del sanguigno comparto televisivo del crash – show, come nessun’altra abile a convertire i valori di Ordine Dio Patria Famiglia in intrattenimento, convocata in notturna a combattere Sgarbi, Luxuria, islamici fanatici e migranti strafottenti. Oh, cosa non ha regalato ai palinsesti e all’universo delle immagini contundenti Mussolini, a partire dalla cover del telefonino col grazioso motto “keep calm un cazzo!”. E ora? Beh, al suo posto è comparsa la creatura fiabesca, ispirata alle bambole winx – donde l’inevitabile scherno social: “Winxere e Winxeremo. (il post pubblicato da Alessandra Mussolini a sostegno del Ddl Zan, ndr).
A 58 anni ognuno faccia un po’ quello che gli pare. Il sistema mediatico ha liquidato il tutto con una foto – notizia rubricata alla voce “curiosità”. Ma il pubblico, che per un quarto di secolo era abituato a una certa Mussolini e dopo averla intravista in un paio di stagioni di Ballando con le stelle se ne ritrova oggi una completamente diversa, ecco, al pubblico nessuno ci pensa…
“Favolosa”, cuoricini e “Ti amo”, altri reagiscono: “Ma state zitta”, “buffona”, “quanto ti pagano”…
Per il resto, si rimane come paralizzati nel dubbio caleoidoscopico sul motore decisivo di un ripudio che sa di spettacolo, o forse è furbizia, frustrazione, slancio liberatorio, irrequietudine, svolta esistenziale, marketing positioning…”
Ps – Si accettano scommesse: Alessandra Mussolini, dopo aver letto l’articolo di Ceccarelli, gli ha telefonato: per un appuntamento.
Eh già, la sua frustrazione continua… E’ l’arma delle femme fatal. Il 21 ottobre io tornerò al bar “Bocchia”, a consumare la mia tazzina di caffè. Avendo sognato molto e concluso poco nella mia vita.
Forse, però, ne valeva la pena.
Il vaccino Moderna un po’ meno, e la mia non è ipocondria.
Ma i piedi delle belle signore resistono.
Anche il sadismo di Nanni Moretti.
di Alexander Bush