Le proteste ad Agrigento sono più che legittime, ma non serve solo prendersela con i gettoni di presenza dei consiglieri: occorre che i cittadini partecipino a tutta la gestione del comune
Il comune di Agrigento é stato circondato da cittadini inferociti che chiedevano a gran voce dimissioni e arresto dei consiglieri accusati di aver arrotondato il proprio stipendio fingendo di partecipare a commissioni fasulle che si riunivano a getto continuo con il solo scopo di far incassare gettoni di presenza. L’atteggiamento dei cittadini é pienamente condivisibile, però è tipico di un certa mentalità: una mentalità giustizialista che tace quando il comune decide di aiutare le famiglie bisognose con un assegno di 25 euro all’anno (si é scritto proprio giusto: all’anno e non al mese), un autentico insulto alla miseria, o quando assume indiscriminatamente amici o parenti, e si scatena improvvisamente invocando manette e condanne esemplari. È questo un atteggiamento opposto a quello auspicato da Libertates: lo scoppio d’ira del suddito e non il controllo assiduo e continuo del cittadino. Occorre modificare la struttura burocratica, semplificare e rendere comprensibili le norme, permettere al cittadino di scegliere i propri candidati, votarli e giudicarli alla fine del mandato (attraverso un sistema elettorale uninominale e maggioritario con primarie certificate) per avere una vera democrazia diretta, la base di uno stato veramente moderno, democratico e liberale. Altrimenti con le jacqueries non si andrà lontano: a ladri si sostituiranno altri ladri.
Guidoriccio da Montefeltro