Ultimamente sembra che questa espressione – nata durante le guerre che francesi e spagnoli combatterono per il dominio sull’Italia – sia tornata di attualità.
Sempre più spesso leggiamo di autentici liberali che accusano il governo di non pensare alla possibile crisi in arrivo in caso di riduzione delle forniture di gas, oppure di sprecare soldi per l’acquisto di armi, ecc.
Non sono seguaci occulti di Putin o estremisti di destra o sinistra, ma sicuramente non tengono in alcun conto l’importanza della libertà per ognuno di noi, come singoli cittadini , e a maggior ragione per uno Stato sovrano.
Libertà che non è come l’aria che si respira o il sole che sorge, cioè qualcosa di automatico e comunque di garantito, ma qualcosa che va difeso e conquistato giorno per giorno, anche con sacrifici e rinunce.
Altrimenti ci comporteremmo con quel signore dell’aforisma di Brecht (e che invece era di Thomas Mann) che, nella Berlino nazionalsocialista, vedeva prima arrestare un comunista e non protestava perché in fin dei conti quello era un sovversivo e non un uomo d’ordine come lui, poi arrestare un gay e non interveniva perché, tutto sommato, quello era un diverso e non un morigerato, poi vedeva arrestare un ebreo e non si muoveva perché quello era di una diversa razza e uno sfruttatore, mentre lui era un sincero e devoto cittadino tedesco. Poi andarono ad arrestare lui e nessuno si mosse…
di Angelo Gazzaniga