Un imprenditore di Imperia, attualmente disoccupato, si è visto recapitare un’ingiunzione di pagamento di 11 milioni di euro per tasse inevase da un’impresa edile di aveva delle quote.
Il suo avvocato si è appellato alla legge del 27 gennaio 2012 detta “antisuicidi” approvata proprio per venire incontro a chi ha contratto debiti molto forti e non può più farvi fronte: un’autentica cancellazione totale.
Una procedure che vuole ovviare a situazioni drammatiche, ma permetteteci una domanda:
quante tasse ha evaso la sua impresa per arrivare a una cartella esattoriale di una decina di milioni?
E quante altre imprese in regola hanno faticato per pagare regolarmente le tasse o hanno perso affari a causa della concorrenza sleale di questa impresa che le tasse non le pagava?
Giusto l’intervento umanitario, ma che non diventi un pretesto e un’occasione per evasori in grande stile: il signore ora nullatenente sia obbligato a fare un lavoro socialmente utile per risarcire almeno in parte i cittadini onesti ed evitare che, una volta annullata la cartella, si scopra che (da buon evasore) aveva anche un gruzzoletto nascosto.
di Angelo Gazzaniga