Dunque, che cosa di nuovo è successo negli ultimi tempi qui in Israele?
Da una parte, l’ambiente e le condizioni sociali sono buone: meno terrorismo ed attentati, feste generalmente tranquille, come in questi giorni quella di Souccot, con capanne decorate di palme dappertutto, molta convivialità, musica, gioia nelle strade di Gerusalemme, ed anche di Tel Aviv.
Certo, non si puo dire che non ci sia inquietudine, se si pensa a ciò che succede fuori dai confini, proprio alle porte del nord, con quella terribile guerra in Siria, dove non si sa che cosa domani potrà succedere, dove tutte le potenze si sono coalizzate insieme contro il Daesh – ma naturalmente ciascuna con i suoi interessi personali. Israele dà il suo contributo efficiente nella cura dei feriti siriani alla frontiera, e non bisogna dimenticare come ne arrivino moltissimi ogni giorno. Ed anche alle porte del sud non si può stare tranquilli, dal momento che gli uomini del Daesh, installati nel deserto del Sinai, uccidono egiziani e minacciano Elat…
A Gaza, il partito di Hamas, odiato dal suo popolo, per la miseria e la violenza che porta con sè, continua tranquillamente a costruire gallerie sotterannee per penetrare in Israele…
Insomma, a noi sembra incredibile di poter vivere cosi bene mentre le minacce esterne sono sempre present, a un passo da noi. Il governo di Netanyahu non muta il suo corso: si sforza di sviluppare l’economia, la ricerca, le start-up, ma rimane sulle sue posizioni a livello politico; ma bisogna aggiungere che l’autorità palestinese non fa nulla per accettare proposte o lanciarne a sua volta. Come diceva uno dei miei amici, che è generale nel Tsahal, in veste di stratega, a proposito dei Territori: “Dobbiamo restituirli, ed è impossibile farlo… impossibile includere 4 millioni di palestinesi in Israele, ed impossibile lasciare totalmente la presenza israeliana in una terra dove, l’indomani della nostra partenza, il Daesh sarebbe già installato alle nostre frontiere”. Un paradosso importante da meditare…
Insomma, come sempre, in Isreale si vivono le contraddizioni che sono l’essenza della vita, dapertutto nel mondo.
Infine, non posso dimenticare di parlare di quell’aberrazione sancita dall‘Unesco, con la decisione che con ci sia nessun legame tra gli ebrei ed il monte del Tempio……sono 3000 anni che quel monte è stato il centro di Gerusalemme!!!
E’ forse, io credo, una forma di perversione, oltre che un tentativo di rendersi graditi al mondo musulmano… eppure, il Corano non fa menzione di Gerusalemme una sola volta!!
Nadine Shankar