Negli ultimi mesi è stato invocata da molti la necessità di “tornare alla politica”, di avere di nuovo dei politici “veri” alla guida del Paese.
Adesso possiamo finalmente dire: “grazie, vecchia, cara politica”
- grazie perché ci permetti da andare a votare mettendo una croce su un simbolo (o meglio ancora su un nome) senza sapere chi sarà il nostro rappresentante in Parlamento
- grazie perché ci permetti di avere ancora tutte le provincie, così utili al funzionamento dell’Italia
- grazie perché pregiudicati, condannati a reati gravi potranno ancora sedere in parlamento per rappresentare degnamente tutti noi
- grazie perché gli sforzi, i costi sopportati da tutti noi per uscire da una situazione di quasi bancarotta rischiano di essere sacrificati agli interessi di alcuni
- grazie a nome degli investitori esteri che potranno comperare i nostri Buoni del Tesoro a interessi altissimi (che pagheremo ovviamente noi)
- grazie a nome di chi vuole investire in Italia e che troverà un Paese agli ultimi posti in Europa per efficienza della magistratura e per livello di corruzione
- grazie a nome di tutti i giovani che, se continuerà ancora questa situazione di stallo, potranno forse sperare in un futuro di precario a part time
- grazie, infine, per averci fatto ringiovanire di cinque anni:andremo alle elezioni con le stesse idee, le stesse facce di cinque anni fa.
Non è un sogno, né un incubo: è la realtà della politica italiana di oggi.
Una politica lontana anni luce dalle esigenze di uno stato veramente moderno e democratico e all’opposto di quanto chiedono da sempre i Comitati: candidati scelti dai cittadini con primarie garantite e obbligatorie, eletti con legge uninominale maggioritaria, magistratura efficiente e al servizio dei cittadini, federalismo fiscale che serva a ridurre e controllare le spese, libero mercato e concorrenza che diano ai cittadini minori costi e maggiore efficienza.
Angelo Gazzaniga
Portavoce dei Comitati delle Libertà