Nel Settecento uno dei momenti più animati della vita politica era l’ammissione di nuovi membri a corte.
Nella Francia di Luigi XIV il Re Sole circondato dai suoi consiglieri più fidati e dalla favorita di turno decideva chi dovesse essere ammesso a Corte e a che livello. Era il momento decisivo per la vita di tanti nobili: dall’ammissione a Corte dipendevano onori e gloria, ricchezza, status sociale, garanzie di impunità e immunità non solo per sé, ma anche per famiglia, casato, servitù, per tutti coloro insomma che gravitavano attorno a lui.
Ovviamente il Terzo Stato non aveva alcun diritto, né alcuna voce in capitolo: al massimo poteva commentare in maniera più o meno salace…
Sono passati da allora quasi tre secoli e tutto è cambiato: siamo diventati una Nazione indipendente, una democrazia compiuta, tutti sono cittadini uguali di fronte alla legge, tutti hanno diritto di voto…
ma una cosa è rimasta: lo spettacolo (inverecondo) della presentazione delle liste dei candidati ricorda da vicino la Corte di Re Sole: il capo del partito, attorniato dai sui fidi e consigliato dai sondaggista di turno (la Madame Pompadour di oggi) decide insindacabilmente chi può candidarsi, dove e come: da questa decisione dipende la sorte del politico: un seggio “sicuro” significa onori, prebende, ricchezze e (talvolta) l’immunità parlamentare. Esserne escluso significa cadere nella polvere: tornare ad essere un uomo qualunque, un cittadino come gli altri.
Anche in questo caso il Terzo Stato (oggi i cittadini) può solo commentare le decisioni
Se vogliamo diventare uno stato veramente democratico in cui i cittadini sono tali e non sudditi silenti e obbedienti occorre che esista la possibilità per tutti di scegliere i propri candidati.
Sarebbe sufficiente, come da sempre sostengono i Comitati (vedi il nostro “Maledetta proporzionale”) un sistema elettorale uninominale e maggioritario con primarie obbligatorie e garantite per legge.
PS per abbattere il sistema della Corte del Re Sole fu necessaria la Rivoluzione Francese, e per noi?
Angelo Gazzaniga