Che cosa succede in Honduras?
Caratterizzate da denunce di possibili brogli, dalla incostituzionalità di una delle candidature e da una sempre presente violenza che ha lasciato sul terreno ben quattro morti di attivisti di vari partiti, le elezioni dello scorso 26 novembre potevano ratificare la politica vigente o recuperare il cammino al progresso, interrotto col golpe contro l’allora Presidente Manuel Zelaya nel giugno 2009.
Nove erano gli aspiranti alla presidenza, ma gli osservatori ritenevano che solo tre avessero reali possibilità di successo.
Due di questi rappresentano un ristretto gruppo di oligarchi che mantengono il Paese a livelli quasi feudali, in una poverta’ tra le piu’ estreme della regione. I tre erano: Luis Zelaya, Partido Liberal, il Presidente in carica Juan Orlando Hernandez, Partido Nacional, mentre il giornalista Salvador Nasralla rappresenta una coalizione di vari gruppi politici progressisti denominata Libre. (Libertad y Rifundacion, Partido Anticurrupcion y Partido Innovacion y Unidad). Tra i leader di questa ultima coalizione c’e’ anche Manuel Zelaya, quello destituito con un Colpo di Stato bianco.
Da notare che il sistema elettorale honduregno non richiede il ballottaggio: chi riceve più voti diventa Presidente (brogli a parte).
Ebbene, pare che i votanti honduregni abbiano scelto di ritornare al cammino verso il progresso, ma la loro scelta conta poco… Infatti la somma dei voti per ciscoscrizione dava la maggoranza relativa a Salvador Nasralla col 42 % ,seguito dal Presidente il carica col 36%. Il quale pero’ si era gia’ dichiarato vincente.
Infatti Il Tribunale Supremo Elettorale ha confermato la vittoria dal Presidente Juan Orlando Hernandez, anche se la Costituzione honduregna non permette un secondo mandato. I componenti di detto organismo sono stati nominati dallo stesso Presidente, dato che per la Costituzione honduregna non avrebbe dovuto ripresentarsi, ma lo stesso organismo ne ha autorizzato la candidatura e poi lo ha dichiarato vincente, ovviamente. Nasralla chiede il riconteggio delle schede da parte di un Ttribunale Internazionale,mentre la rivolta popolare che ne e’ seguita ha gia lasciato sul terreno 7 morti.
In conclusione, nessuno scrupolo pur di mantenere il potere. E magari, presto, altre ‘’Isole dei Famosi’’…
di Giancarlo Guglielmi