In questi giorni sui giornali italiani (sempre aperti alle notizie internazionali!) sono apparse finalmente notizie su Maduro, il Presidente del Venezuela, erede e seguace del populismo di stampo marxista, cubano, peronista di Chavez: peccato che le notizie si riferissero al fatto che anche lui era rimasto bloccato nel traffico di Roma…
Nessuna notizia invece sulla situazione economica e sociale del Venezuela. Dove:
- quest’anno il Pil calerà del 10% (una situazione da Paese in guerra),
- il cambio dollaro-bolivar è passato in tre anni da 10 a 700
- per orgoglio nazionale non si stampano banconote oltre i 100 bolivares che valgono ormai 10 cent
- i dati sull’inflazione non vengono pubblicati da mesi, ma i prezzi raddoppiano ogni sei mesi
- uno stipendio medio (7500 bolivares) serve a malapena a sopravvivere, ma se si acquista nei negozi calmierati ove la merce ormai scarseggia; altrimenti occorre rivolgersi ai negozi di lusso (ove un pacco di pasta italiana, quella venezuelana è ormai introvabile, costa una settimana di stipendio
- fuori dai supermercati ci sono file immense di persone che possono accedervi solo se il numero finale della carta d’identità corrisponde al numero del giorno (tipo targhe alterne…)
E si potrebbe continuare all’infinito; certo uno dei motivi è il calo del prezzo del petrolio, ma non è l’unico: la politica populista di Chavez e Maduro (che ha nominato ministro dell’economia un generale solo perché suo amico) ha portato alla fuga dei capitali, alla nazionalizzazione o chiusura di moltissime industrie, all’azzeramento degli investimenti esteri e non. Risultato: in Venezuela si produce sempre meno e tutto deve essere importato.
Questo provoca non solo il depauperamento di un Paese una volta autosufficiente e ora al limite del collasso, ma una conseguenza a dir poco sorprendente per chi ha fatto del populismo e del pauperismo, del venire incontro alle esigenze dei più poveri una bandiera e il vero scopo del regime: i poveri sono diventati sempre più poveri e al limite della sopravvivenza mentre i ricchi, che possono disporre di valuta straniera, sono sempre più ricchi e più distanti dal popolo minuto:
davvero un bel risultato per un populismo marxista-peronista!
Angelo Gazzaniga