Più di duecento. Tanti sono in Italia i magistrati in aspettativa o fuori ruolo, che continuano tuttavia ad ottenere avanzamenti di carriera in magistratura e spesso percepiscono un doppio stipendio.
Non solo, ma oltre al danno c’è anche la beffa perché questi togati lasciano per anni (a volte anche per decenni) il loro posto, rendendo ancora più disastrosa la situazione già di per sé drammatica del sistema giudiziario italiano, sia per la carenza di organico che per gli arretrati. Insomma, la magistratura si conferma una super casta visto che i togati in questione non solo continuano a percepire il loro lauto stipendio e a compiere tutti gli scatti di carriera del caso, ma a questo aggiungono una seconda retribuzione, spesso come parlamentare, consulente di qualche ministero, membro di un’authority o di un organismo internazionale.
Tra l’altro, in Parlamento un emendamento a firma di Roberto Giachetti (Pd), prevedeva l’introduzione di un tetto massimo di 5 anni per l’aspettativa dei magistrati fuori ruolo. Tuttavia, per compiacere la casta, che si era messa sul piede di guerra, il limite è stato poi portato a 10 anni e chissà che a breve non venga completamente cancellato. In ogni caso, quello dei magistrati fuori ruolo, è un problema serio che andrebbe risolto al più presto, visto che non solo rappresenta uno scandalo (per il doppio stipendio e per gli scatti di carriera) ma anche un danno incalcolabile all’efficienza del sistema giudiziario (per i posti lasciati vacanti per anni, vedi il nostro libro “Il Terzo Strapotere”). Ma l’Italia, si sa, è la patria dei privilegi e non certo del buon senso.
Flavio Stilicone