I presidenti dei due rami del parlamento sono la seconda e terza autorità dello Stato che, in caso di indisponibilità del Presidente, ne assumono il ruolo. E, quindi, come lui, devono essere e comportarsi in modo imparziale e apolitico, in funzione di garanzia per tutti i cittadini.
Dunque, nello stesso modo del Presidente devono agire e parlare i presidenti di Camera e Senato, perché in tale posizione devono essere garanti di assoluta imparzialità e correttezza, per non far nascere anche il minimo sospetto di operare, parlare ed organizzare i lavori a vantaggio o svantaggio di parti politiche o singoli parlamentari. Tra l’altro, i loro compiti comprendono anche provvedimenti rivolti a parlamentari dai comportamenti inadeguati: se cosi’ non fosse, potrebbero essere accusati di agire in quanto uomini di parte.
Nella storia della repubblica italiana, fino a qualche anno fa, i nominati a tali cariche si sono spogliati seduta stante delle loro ideologie e convinzioni, per operare nell’interesse imparziale di tutti.
Luminoso esempio è stata Nilde Iotti, comunista da sempre, amica di Palmiro Togliatti e quindi etichettata doc, che,eletta presidente della Camera, ha dato un esempio sublime di imparzialità, oltre che di competenza e riservatezza, al punto da essere rieletta tre volte, e restare in carica tredici anni, dal 1979 al 1992.
Gli attuali presidenti, invece, come anche altri nel recente passato ma con meno teatralità, fanno politica, parlano anche piu’ volte al giorno di questo e di quello, intervengono a sproposito nel dibattito politico, criticano, polemizzano sino a farsi insultare ed irridere, perdendo prestigio e togliendo legittimità al loro ruolo.
E, ancora piu’ grave, screditando le istituzioni della Repubblica che rappresentano.
Signori presidenti, un po’ di silenzio per favore!
di Ettore Falconieri