Si parla tanto dell’inefficienza della magistratura, ma anche per altri motivi dobbiamo preoccuparci
Della nostra magistratura (e soprattutto dei nostri magistrati) conosciamo bene – e noi di Libertates abbiamo spesso denunciato – limiti e difetti: lentezza, inefficienza, sostanziale irresponsabilità, carriere basate sull’anzianità e non sul merito…
Ma in questi giorni si è presentato un altro problema: al tribunale di Palermo la giudice responsabile della gestione dei beni sequestrati ai mafiosi assegnava la gestione effettiva di questi beni ad un unico avvocato, che poi assegnava laute consulenze al marito della medesima giudice.
Non occorre dilungarsi troppo sulla gravità del comportamento: il far prevalere gli interessi privati e i rapporti familistici sugli interessi dello Stato e sull’eguaglianza di ogni cittadino di fronte alla legge é uno degli atteggiamenti piú gravi per un “servitore dello Stato”, figuriamoci per un magistrato!
É anche questo un portato della sostanziale irresponsabilità non solo in campo legale e disciplinare, ma anche in campo economico dei magistrati italiani: questo giudice poteva assegnare la gestione di ingenti capitali senza alcun controllo e senza alcun rendiconto.
Centinaia di milioni venivano gestiti ” in famiglia” senza che nessuno potesse controllarne l’uso o l’assegnazione: uno scandalo tanto più grave perché si tratta di beni provenienti da mafiosi.
Occorre abolire la sostanziale irresponsabilità dei magistrati: anche loro, come tutti i cittadini, devono rispondere di quanto fatto al di fuori della loro attività giurisdizionale.
Angelo Gazzaniga