Il giornale? Meglio su carta

Data:

dario

Lo so, lo so, molti di voi inorridiranno leggendo questo titolo. I giornali di carta vi sembrano vecchi, ideologici, prevedibili? Avete ragione. Ma non è scritto da nessuna parte che anche in futuro debbano essere così. E se cambiassero? Potrebbero trasformarsi in una futura “serie A” dell’informazione adulta, contrapposta alla “serie B” di chi si accontenta del gossip sul web?
Pensando a questa possibilità, ecco un piccolo manuale di sopravvivenza del giornalismo classico, su carta e inchiostro, da spiegazzare e ritagliare, oppure appallottolare e lanciare nel cestino, comunque tale da non poterne fare a meno.
Per diventare “serie A” il giornale di carta secondo me dovrebbe puntare su:

1 Qualità della scrittura
2 Prestigio delle firme
3 Originalità e varietà degli argomenti
4 Spirito critico nell’approfondimento
5 Indipendenza dei giudizi
6 Brevità e numero limitato di pagine
7 Rifiuto del chiacchiericcio twitter, facebook eccetera

Senza dimenticare l’indipendenza economica: un giornale che vive solo grazie ai contributi pubblici o alle elargizioni del proprietario o di un qualsivoglia “salotto buono” sarà sempre condizionato alla volontà di chi paga.

Tutto il contrario di quello che i quotidiani tradizionali oggi ci propinano, convinti di doversi inchinare ogni momento alla magia della Rete, con rimandi continui quanto stucchevoli al bla bla che abbonda (un po’ come succedeva qualche anno fa, quando andavano per la maggiore i talk-show in tv).
Insomma, il giornalismo su carta può sopravvivere alla grande se cambia pelle. Purché non si illuda di scimmiottare la Rete, o di trasferire, armi e bagagli, il prestigio della testata tradizionale sul web. Perché, come diceva McLuhan, “il mezzo è il messaggio”, e i contenuti cambiano a seconda del medium che li contiene.

PS Noi di Libertates sulla Rete ci stiano volentieri, e speriamo anche di contribuire alla sua qualità. Ma quando vogliamo approfondire un argomento, ebbene, compriamo ancora un giornale. E invece alla sera, lo confessiamo, ci succede ogni tanto di immergerci nella lettura di un bel librone d’antan.

Gaston Beuk

wp_user_avatar
Gaston Beuk
Gaston Beuk è lo pseudonimo di un noto giornalista e scrittore dalmata. Si definisce liberale in economia, conservatore nei valori, riformista nel metodo, democratico nei rapporti fra cittadino e politica, federalista nella concezione dello Stato e libertario dal punto di vista dei diritti individuali.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Share post:

Iscriviti alla nostra newsletter

Recenti

Ti potrebbe interessare anche...
Libertates

COERENZA INNANZITUTTO

Il presidente della Regione Lombardia di fronte al disastro di Trenord con treni sempre in ritardo, sovraffollati, spesso cancellati senza preavviso e alla rabbia dei pendolari ha dichiarato: “Io sono sempre dalla parte dei pendolari”.... di Guidoriccio da Fogliano

INNOVAZIONE ALL’ITALIANA?

Arrestato il manager della Sogei, la società di information technology del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La mission ufficiale è quella di «contribuire alla modernizzazione del Paese, partecipando attivamente al... di Guidoriccio da Fogliano

Condono: dopo il danno le beffe

Nell’ultima proposta del Governo è apparsa la proposta di fare quel condono a cui ha sempre aspirato: quello “tombale”.... di Guidoriccio da Fogliano

TURISMO: QUANTO CONTANO LE PICCOLE COSE!

In un paese come l’Italia in cui il turismo è uno dei pilastri dell’economia ci si dovrebbe aspettare che le istituzioni facciano tutto il possibile per attirare e soddisfare i turisti. Ebbene il giorno di... di Guidoriccio da Fogliano