Un aggettivo che vale più di un lungo discorso: in Italia attualmente il Governo (cioè lo Stato) ammette di non essere in grado di fare quello che fa qualsiasi imprenditore: gestire e controllare un budget di spesa; far si che le spese finali siano compatibili con quelle previste.
Questo perché?
Perché lo Stato (cioè in fondo noi cittadini) si trova a far gestire queste spese ad una burocrazia, farraginosa, opaca, legata all’aspetto formale e procedurale, una burocrazia da terzo mondo che finisce per favorire gli approfittatori e tarpare coloro (e sono molti) che vorrebbero fare con coscienza e onestà il proprio lavoro.
Quali i rimedi proposti dai Comitati (al di là dell’applicazione di leggi e regolamenti):
- una sostanziale semplificazione di procedure
- una riduzione di enti preposti
- l’introduzione di criteri di valutazione per i responsabili
Una sostanziale semplificazione delle procedure significa:
- riduzione del numero delle leggi e dei regolamenti (in Italia il numero delle leggi è il triplo di quelle esistenti in Germania)
- leggi stilate in modo semplice, chiaro e comprensibile a tutti (pochi sono in grado di comprendere i rimandi e i riferimenti posti in testa alle leggi italiane)
- affidare il controllo delle procedure e dell’esecuzione dei lavori ad un ente unico che ne sia direttamente responsabile
Una riduzione degli enti significa:
eliminare enti inutili (le Province), accorpare la miriade di enti locali (es piccoli comuni): non solo i tempi, ma i costi saranno sempre imprevedibili se nell’approvazione di ogni progetto devono intervenire almeno 5 enti territoriali diversi (in una grande città: comitato di quartiere, comune, provincia, regione, stato), tutti con potere di veto e burocrazie diverse
L’introduzione di criteri di valutazione per il responsabile dell’amministrazione significa: creare una specie di “project manager” pubblico che, una volta ottenuta l’approvazione del progetto da parte delle autorità competenti, sia responsabile sia dei tempi, sia dei costi dell’attuazione (ovviamente con competenze, compensi e responsabilità atte all’opera).
Non è sicuramente un processo né breve né indolore, ma secondo noi da affrontare subito e con la convinzione che altrimenti l’Italia sarà sempre svantaggiata da una burocrazia inefficiente, corrotta e rapace.
Angelo Gazzaniga
Portavoce dei Comitati per le Libertà