Le riforme in campo fiscale sono spesso solo un programma elettorale: anche questa di Renzi…
Le recenti proposte di Renzi sulla tassazione della casa sono state indubbiamente una notevole mossa propagandistica.
Infatti per gli italiani tutti il tema della tassazione (o meglio della non tassazione) sulla casa è un tema particolarmente sentito: forse perché la casa è per gli italiani una specie di bene sacro, forse perché gli italiani in Europa sono coloro che maggiormente vivono in case di proprietà (oltre il 70%).
Sta di fatto che ogni proposta di tassazione sulla casa suscita interessi e attese notevoli: basti pensare alla campagna elettorale vinta da Berlusconi con la sua proposta di togliere l’IMU sulla prima casa… Adesso tocca a Renzi proporre l’abolizione delle tasse (in questo caso la Tasi) sulla prima casa suscitando le ire tanto della destra (che lo accusa di imitare Berlusconi) quanto della sinistra (che lo accusa di proporre una a favore anche dei ricchi).
Ma tutto questo non risolverà certo il problema della tassazione sugli immobili in Italia: un coacervo di imposte di tipo diverso, con sperequazioni vistose, giustificazioni delle più strane, frutto di stratificazioni, tradizioni e provvedimenti-tampone di ogni specie.
Per un liberale, invece, una vera imposizione dovrebbe colpire solo i redditi e non anche le proprietà e dovrebbe essere affiancata da una tassazione volta a coprire i costi dei servizi forniti.
Quindi:
- nessuna imposta sulla casa devoluta allo Stato. Dato che i servizi forniti dallo Stato a tutti i cittadini indistintamente sono coperti da altre imposte, un’imposta sulla casa sarebbe un’imposta sulla proprietà e quindi una patrimoniale mascherata
- una Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) su tutte gli immobili, devoluta integralmente ai Comuni a copertura dei servizi indivisibili da loro forniti (manutenzione strade, illuminazione, polizia urbana ecce cc). Tassa che dovrebbe essere calcolata sul valore catastale vero (cioè valore commerciale) dell’immobile perché, di massima, il valore commerciale è proporzionale ai servizi offerti dai comuni
- una Tari (Tassa sui rifiuti urbani) che dovrebbe essere sostituita da un addebito diretto da parte dell’impresa che attua il servizio essendo questo (la raccolta rifiuti) per nulla diverso dalla fornitura di acqua o elettricità
- una tassa di registro commisurata al costo del servizio offerto (registrazione degli atti, tenuta del catasto) e non direttamente proporzionale al valore dell’immobile (altrimenti diverrebbe un’imposta sulle transazioni)
Un sistema di tassazione semplice, chiaro, equo e proporzionato a servizi offerti: proprio come dovrebbe essere una vera tassazione liberale
Angelo Gazzaniga
Su queste sacrosante proposte di Libertates devono far sentire la loro voce tutti i liberaldemocratici (e non solo)