In Italia che esistano moltissimi lavoratori con un salario troppo basso, al limite dello sfruttamento è incontrovertibile.
Ma la soluzione migliore è il salario minimo?
È forse il caso di fare una piccola analisi delle sue possibili applicazioni anziché affidarsi all’ideologia e alla propaganda.
Quali sono le categorie a cui si potrebbe applicare?
- quelli che hanno contratti dell’industria o del commercio hanno stipendi spesso ben più alti e favorevoli
- la vasta platea delle cosiddette “partite iva” ne è automaticamente esclusa perché si tratta di contratti tra aziende e non di lavoro, anche se ben si sa che sono in gran parte contratti capestro e fonte di sfruttamento
- i contratti dei riders e di chi consegna a domicilio sono (quando ci sono) contratti prevalentemente tipo cottimo: tot euro ogni consegna andata a buon fine
- in agricoltura non dobbiamo nasconderci che buona parte della campagne (specie al Sud) sono coltivate da immigrati o disperati soggetti al potere dei caporali. Occorre una vera lotta capillare e continuata alle mafie (basti pensare alle baraccopoli del foggiano o al traffico di mezzi dei caporali mai veramente contrastati)
- per le badanti l’applicazione del salario minimo a 9 euro significherebbe un costo di almeno 2000 euro al mese per ogni famiglia. Orbene quante famiglie sono in grado si sostenere questa spesa? Il risultato sarebbe un aumento dei compensi in nero
Questo non significa che non si possa o debba far nulla: anzi misure per contrastare quello che è un autentico sfruttamento devono essere prese in modo più mirato e incisivo, non per fare dell’ideologia o della propaganda, ma per risolvere nei fatti il problema.
Si potrebbe, ad esempio, stabilire che sia possibile avere partite iva solo al di sopra di un certo fatturato (per essere sicuri che siano delle vere aziende); modificare profondamente le norme sulle cooperative (spesso centri di sfruttamento anziché di aiuto reciproco); contrastare seriamente le mafie dell’agricoltura; creare regolamenti appositi per le badanti; obbligare ad assumere i riders con contratti regolari, ecc.
Altrimenti si farà una grande battaglia che riguarderà solamente i contratti brevissimi (duo o tre giorni) che non interessano la maggior parte dei lavoratori sfruttati
Un altro esempio di come la battaglia politica, l’ideologia prevalga sulla necessità di risolvere davvero un problema gravissimo non solo dal punto di vista economico ma di civiltà: quello dello sfruttamento legalizzato.
di Angelo Gazzaniga