Il tema del giorno – Perché un liberale alla fine voterà per Sala?

Data:

angelo
Il ballottaggio a Milano visto da centro-sinistra

Il ballottaggio a Milano fa nascere seri dubbi a un liberale: due candidati-sindaco fotocopia: ambedue con brillanti carriere nell’industria, general manager del Comune, con programmi abbastanza generici da essere sostanzialmente simili.
Perché allora scegliere Sala?
Perché in Parisi riappare uno scenario del passato: basta vedere la foto del lancio della campagna elettorale. Al suo fianco Salvini, Lupi, La Russa, De Corato, Gelmini; la stessa identica squadra della giunta Moratti che non ha sicuramente brillato per efficienza e trasparenza e che alla seconda candidatura è stata sonoramente bocciata dagli elettori milanesi: si rischia di ritrovarsi con gli stessi problemi di allora.
Un altro, più importante, motivo è la debolezza della posizione di Parisi; il risultato sorprendentemente negativo della sua lista civica lo ha lasciato in balia dei partiti.
Al di là delle belle dichiarazioni di indipendenza, al momento decisivo la designazione della squadra avverrà così come è sempre avvenuto in politica: si contano i voti e chi ne ha di più comanda, decide chi saranno gli assessori e quale sarà la linea politica della giunta. In questo caso toccherà alla Gelmini e a Salvini decidere.
In mano a Parisi solo due armi per evitare di essere la facciata liberale di ben altre forze: decidere e indicare prima i suoi assessori. Sarebbe stato questo un atto di indipendenza e di autonomia altamente meritorio e auspicabile: un modo anglosassone di gestire una campagna elettorale, ma evidentemente Parisi non ha voluto, oppure non ha potuto.
Extrema ratio sarebbe quella di minacciare le dimissioni (e quindi un nuovo ricorso alle urne) se non venissero accolte le sue richieste: ma questo è più un caso di scuola che una possibilità concreta: chi mai si suiciderebbe politicamente in questa maniera?
Soprattutto per questo motivo si dovrebbe votare Sala: per evitare il rischio di scegliere un programma liberale e ritrovarsi poi con programmi e assessori ben diversi.

Renato Cantagalli

wp_user_avatar
Renato Cantagalli
Renato Cantagalli è lo pseudonimo di un giornalista campano nato nel '79 in provincia di Caserta. Opinionista irriverente e unpolitically correct di Libertates ha collaborato con vari media occupandosi di politica. Il suo pensiero: dopo il superamento dei concetti di destra e sinistra, il liberalsocialismo è la strada sulla quale devono incamminarsi Italia ed Europa.

Share post:

Iscriviti alla nostra newsletter

Recenti

Ti potrebbe interessare anche...
Libertates

INNOVAZIONE ALL’ITALIANA?

Arrestato il manager della Sogei, la società di information technology del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La mission ufficiale è quella di «contribuire alla modernizzazione del Paese, partecipando attivamente al... di Guidoriccio da Fogliano

Condono: dopo il danno le beffe

Nell’ultima proposta del Governo è apparsa la proposta di fare quel condono a cui ha sempre aspirato: quello “tombale”.... di Guidoriccio da Fogliano

TURISMO: QUANTO CONTANO LE PICCOLE COSE!

In un paese come l’Italia in cui il turismo è uno dei pilastri dell’economia ci si dovrebbe aspettare che le istituzioni facciano tutto il possibile per attirare e soddisfare i turisti. Ebbene il giorno di... di Guidoriccio da Fogliano

Antirazzismo a senso unico?

Il leader cinese Xi Jinping alla richiesta di collaborare alla liberazione di una ragazza israeliana ostaggio in quanto figlia di una cinese si è rifiutato di farlo adducendo che... di Guidoriccio da Fogliano