La seconda casa di Matteo Salvini è la televisione. Lezione che ha appreso da tanti suoi predecessori e sedicenti leader politici. Con gaudio giornalistico in quanto le sue battute, ravvivano per così dire il dibattito, ormai lo si chiama “il felpato” (non per i modi, ma per la sua giacchetta con la zip). Prima considerazione: come mai il Nord che si incaponisce nello scavalcare il “Muro romano” per dilagare nel Sud non toglie dal nome del suo partito la parola “Nord”? Non ci ha pensato? Eppure sarebbe così utile per oltrepassare il vallum aureliano. La seconda: moltissimi dicono che Salvini parla alla “pancia” degli italiani. Opterei per una lieve correzione anatomica: luogo d’origine di sue esternazioni non è tanto lo stomaco, quanto l’intestino, vulcano sonoro di tante gag gastro-cinematografiche?
Pier Mario Fasanotti