C’è grande attesa su chi vincerà le elezioni negli USA, ma forse un vincitore c’è già: il mercato libero.
Infatti benché in questo secolo si siano alternate in maniera regolare amministrazioni diverse (prima i repubblicani con Bush, poi i democratici con Obama, poi ancora i repubblicani con Trump ed infine i democratici con Biden) l’economia ha continuato a marciare spedita.
Infatti chi avesse investito 10.000 dollari all’inizio secolo adesso ne avrebbe 27.000 mentre in un’altra parte del mondo ne avrebbe 16.000 .
Sempre da un’indagine dell’Economist il peso degli USA nei Paesi del G7 è passato in questi anni dal 40 al 50%.
Ma questo aumento non riguarda soltanto le borse o il pil: il reddito pro capite in America è ora superiore del 30% a quello della ricca Europa e lo stipendio di un lavoratore dello stato più povero degli Usa (il Mississippi) è comunque superiore a quello di un lavoratore tedesco (tralasciamo per carità di patria il confronto con uno stipendio italiano!).
Le spese in ricerca della solo Amazon sono superiori a quelle di tutta l’Italia (Stato + imprese).
Che dire? Che forse un’economia libera da lacci e lacciuoli, non drogata da bonus e sussidi, in cui le imprese possono chiudere quando non funzionano più e nascere liberamente è più efficiente e meno condizionata dalla politica.
di Angelo Gazzaniga