Una strana proposta: cambiare il calcolo delle date
In Gran Bretagna viene proposto di datare gli anni non “prima” o “dopo” Cristo ma da una “Era Comune”: da un “anno uno”, che comunque dovrebbe essere, salvo ripensamenti, quello (convenzionale) della nascita di Gesù Cristo Redentore. Cambiare il 2017 in chissà quale altro comporterebbe di introdurre una datazione nuova in tutti i “documenti”, non solo nei siti telematici ma anche nelle banche, nell’efficacia dei contratti, dalla vendita di un biglietto aereo a impegni finanziari, ad atti nototarili e via continuando. Una catastrofe. Ecco allora la soluzione più semplice per accontentare multiculturalisti d’accatto, ormai ginocchioni dinnanzi alle invasioni: cancellare l’Avvento. Così le moltitudini di eurozeri non si sentiranno più offesi dal riferimento a Cristo, falso messia per alcuni, uno dei tanti profeti per altri, un sovversivo per chi ne chiese la crocefissione al Proconsole romano Ponzio Pilato, che se ne lavò le mani e lasciò fare. “Un poco di buono”, insomma.
Se passasse la proposta britannica, la storia avrà un prima e un poi senza sapere per chi e perché. Avrà una “ data comune”. Transgenica. Questa, però, davvero nuova e… frutto di allucinogeni.
Senza immergerci nell’archeocalendarite, ricordiamo che la Repubblica francese dal 1792 datò la Storia dal proprio avvento e impose una nuova Era. Cambiò nome ai mesi, sostituì le feste tradizionali con altre. Introdusse novità negli orari del lavoro, negli abiti, nelle consuetudini alimentari. Tutto doveva essere nuovo, “repubblicano”. Un delirio. Si affacciarono persino vegetariani e protovegani. Sappiamo come finì: Robespierre, Sain-Just, d’Herbois furono ghigliottinati.
di Aldo A. Mola