Se ci sono ancora alcuni cittadini, per lo piu’ giovani, che si dicono fascisti è perchè non conoscono la storia recente del loro paese nonchè tragedie e lutti causati dal fascismo. Ma anche perchè nessun politico, nessun intellettuale che è ascoltato ed altri parlano loro di democrazia, dei suoi valori, del pragmatismo del suo funzionamento per organizzare la società nel miglior modo possibile malgrado le imperfezioni umane, dando a tutti piu’ libertà, piu’ rispetto e piu’ riconoscimento dei diritti rispetto ad altre forme di organizzazioni politiche di uno stato.
Il fatto è che nessun politico parla al popolo sovrano non solo di problemi concreti che attengono la politica, ma neanche di valori che sono alla base dell’organizzazione di un popolo democratico.
Tempo fa vi erano comizi che riempivano le piazze e cio’ che veniva detto arrivava per passaparola alla maggioranza dei cittadini, ora il poco che i politici dicono ai cittadini è sbriciolato tra interviste, social, veloci apparizioni televisive. Tra l’altro, allora vi erano ottimi parlatori che sapevano affascinare le folle.
Oggi non vi sono trasmissioni nelle quali un giornalista preparato e tosto intervista un politico, vi sono sceneggiate di piu’ persone, spesso ineducate e litigiose, addirittura con
del pubblico plaudente che a nulla servono se non a fare teatro.
Una volta vi erano trasmissioni dette « tribune politiche » per far conoscere ai cittadini i politici e il loro pensiero, qualcosa di simile andrebbe riproposto. Una volta alla settimana in orari vicini ai telegiornali, stabilendo regole precise su chi deve parlare. Esponenti dei vari partiti avrebbero naturalmente lo stesso numero di apparizioni e lo stesso tempo per ogni apparitione.
Vi é silenzio totale anche sui valori dell’Europa e sullla importanza di renderla sempre piu’ omogenea.
Se non i politici italiani, tanti personaggi con incarichi in istituzioni europee dovrebbero invece parlare e spiegare agli europei l’importanza e l’utilità di un Europa con legislazioni e regolamenti piu’ uniformi, con un solo esercito, con una sola politica estera e tanto altro. Tutto possibile, vi è l’esempio della Svizzera che, con etnie differenti e quattro lingue, oltre ad essere un paese ricco, funziona benissimo da tempo.
L’Europa, nazione unificata, diverrebbe per popolazione e per peso economico e politico la terza potenza del mondo.
Parlare al popolo, come una volta, non è piu’ di moda, ma tale moda, nell’interesse dei cittadini, dovrebbe riprendere corpo.
di Ettore Falconieri