Una ‘buona uscita’ da quarantamila euro a testa per tre assessori e due sottosegretari della vecchia giunta Formigoni, per un totale di 215mila euro. Si tratta degli ex componenti dell’esecutivo regionale (tre del Pdl e due della Lega Nord) che hanno rinunciato all’auto blu e, per questo, hanno diritto a un risarcimento di 40mila euro. In realtà il Consiglio regionale della Lombardia aveva abolito la compensazione per chi rinuncia all’auto di servizio ma la norma vale solo per i consiglieri regionali, non per gli assessori. Eppure era stato saggiamente proposto di estendere la norma anche agli assessori, ma la mozione era stata respinta, ovviamente con il voto contrario dei diretti interessati. Una cosa, però, deve essere chiara. Non c’è nulla di illegale in questa storia, tuttavia è l’ennesimo spettacolo poco edificante della politica nostrana. Anche perché l’accaduto stride con gli annunci del governatore, Roberto Formigoni, che ha proclamato in pompa magna l’istituzione di un parco auto comune della giunta, che permetterà di risparmiare rispetto al vecchio sistema dell’auto blu e dell’autista personale.
In pratica, su prenotazione e a seconda delle necessità e delle possibilità, sono a disposizione della giunta 11 vetture che rientrano nel parco macchine della Regione.
Un sistema che il Parlamento europeo ha adottato già da anni e che è sostenuto con forza dai Comitati delle Libertà perché rende possibile tagliare almeno alcuni sprechi. Speriamo che dalla Lombardia la buona pratica si diffonda anche nel resto d’Italia e, nel frattempo, almeno i cittadini lombardi possano consolarsi con un ‘meglio tardi che mai’.
Ma questo non è certo un buon inizio!
Flavio Stilicone