Primo risultato della rinata conferenza dei Paesi non allineati… cambiare il presidente
Si è svolta sull’Isola Margarita, in Venezuela, la 17ma Conferenza al Vertice del Movimento dei Paesi Non Allineati, con una dichiarazione finale di buon auspicio (ma concretamente solo alcuni risultati).
Fondato nel 1955 da Nasser, Presidente dell’Egitto che aveva appena ottenuto l’indipendenza dall’impero Britannico, da Nheru, Primo ministro Indù braccio destro di Ghandi e da Tito, segretario generale della Lega dei comunisti jugoslavi e presidente della Yugoslavia, il Movimento dei non Allineati nessuno più se lo ricordava alla fine del secolo scorso, ma aveva avuto una funzione di equilibrio mondiale nei decenni della “Guerra Fredda”. Però, dissolto il blocco comunista, aveva perso le motivazioni iniziali di non schieramento con uno dei due blocchi.
Fu Cuba che lo riconvocò sulla base della necessità di non allinearsi, allora più che mai, col nuovo ordine mondiale Unipolare. L’idea a quanto pare ebbe successo, perché, da una settantina di Paesi aderenti, si è arrivati a ben 120 in questo incontro venezuelano.
Il documento finale e’ composto di 21 punti. Risalta la richiesta che in un mondo multipolare anche l’ONU lo sia molto di più. Ma un altro punto può diventare rilevante, quello che riguarda la “Pace a tutti i costi”. Il Movimento si batterà per essa. Lo definirei un bel passo avanti rispetto a quando si schierava solo contro le “guerre ingiuste”, e la stessa definizione accettava che ci fossero quelle “giuste”.
Sono poi state poste all’ordine del giorno questioni non risolte, come la dichiarazione contro i “paradisi fiscali” proposta dall’Equador, ma la presenza nel movimento di alcuni di questi Paesi l’ha fatta accantonare.
Comunque, altro aspetto rilevante è che 120 Paesi sono stati d’accordo nel passare la Presidenza pro tempore del Movimento al Venezuela, e cioè al Presidente Maduro, sotto attacco di una campagna mediatica orchestrata dai potentati interessati sempre e solo al “libero arbitrio del capitale”, dando a vedere cosi, che non sempre le campagne mediatiche ottengono i risultati che si prefiggono. Con Dilma Rousseff è andata fatta bene ma con Nicolas Maduro, no.
La prossima riunione e’ programmata tra 3 anni in Alzebargian
Giancarlo Guglielmi