L’Inpgi (cioè l’ente che gestisce le pensioni dei giornalisti) perde 640.000 euro al giorno.
Una situazione insostenibile con due sbocchi possibili: fallire oppure confluire nell’Inps, come hanno fatto altri fondi pensione privati.
Invece ecco la soluzione geniale della politica italiana: la gestione (e quindi i debiti) passa all’Inps, ma l’ente rimane autonomo con tutti i suoi dirigenti e le ricche pensioni, ancora tutte retributive, per i giornalisti: tanto paga Pantalone!
Giustificazione addotta: anche nella Costituzione è sancita l’indipendenza e la libertà dei giornalisti: alla faccia dei diritti dei giovani che andranno in pensione chissà quando con una pensione da fame.
Adesso manca che si qualifichi il lavoro di giornalista come lavoro usurante!
di Guidoriccio da Fogliano