Una vera campagna elettorale dovrebbe avere un unico scopo: presentare i candidati, le loro idee e i loro progetti attraverso un confronto tra i candidati stessi e gli elettori. L’esatto opposto della campagna che stiamo vedendo.
Per Libertates la democrazia diretta è sempre stato uno dei pilastri fondamentali di uno Stato veramente liberale e democratico: uno stato formato da cittadini e non da sudditi.
Da cittadini che partecipano nella maniera più larga e nel maggior numero possibile alla vita di uno Stato che è fatto dai cittadini ed esiste solo ed esclusivamente per soddisfare quelli che sono gli interessi comuni dei cittadini.
La nostra democrazia diretta (che nulla ha a che fare con la “democrazia diretta” grillina) presuppone, come tutte le manifestazioni di libertà e di democrazia, la conoscenza: solo chi conosce può valutare e decidere.
E la campagna elettorale è uno dei momenti più importanti di questa conoscenza: in questo periodo i candidati si fanno conoscere, presentano i propri progetti e i propri programmi, si confrontano tra di loro e con gli elettori…
Questa campagna elettorale per le elezioni europee ha un’importanza particolare proprio per il momento particolare che attraversa la UE: un momento di difficoltà e di crisi, di affievolimento della spinta originaria, di dubbi sulle scelte fatte e da fare, sugli scopi stessi dell’Unione.
In questa campagna elettorale ci saremmo aspettate delle proposte su alcuni dei grandi problemi che attraversano la UE:
- verso quale struttura tendere: un’associazione di Stati o gli Stati Uniti d’Europa?
- Come attuare un’armonizzazione dei sistemi fiscali, del sistema bancario e finanziario senza le quali l’euro sarà sempre a rischio?
- Quali compiti e autonomia assegnare alla BCE?
- Come riorganizzare la struttura decisionale tra Parlamento, Commissione e governi nazionali
- Come evitare che l’Unione venga soffocata da una burocrazia sempre più elefantiaca, costosa e onnipresente?
- Come risolvere il problema dei sussidi all’agricoltura sempre più assurdi, costosi e parassitari?
- Come affrontare il problema dei migranti?
A fronte di tutte queste (e molte altre) domande fondamentali per il nostro futuro di europei sta la campagna elettorale dei candidati e dei partiti italiani: una parata di insulti, slogan senza capo né coda, rivolti solo ed esclusivamente alla situazione politica interna: si è parlato più di Dudù che della BCE!
Un indice non solo del disinteresse ma dell’ignoranza sostanziale dei candidati verso i problemi dell’Europa: gridare “non vogliamo l’Europa dei banchieri, vaffa…” o “meno Europa in Italia e più Italia in Europa” serve forse a intercettare qualche voto di protesta, ma anche a dimostrare di non avere non solo proposte per risolvere i problemi della UE, ma anche probabilmente di non conoscere neppure questi problemi!
Una proposta? Quella che da sempre fa Libertates: far partecipare attivamente i cittadini alle scelte attraverso una legge elettorale uninominale maggioritaria con primarie obbligatorie che permetta loro di scegliere i propri candidati, valutare le proposte, votarli e, una volta eletti, controllare se mantengono quanto promesso.
Angelo Gazzaniga