La notizia della denuncia di un’assessora alla Regione Puglia per voto di scambio non dovrebbe far notizia. Voti di scambio ci sono sempre stati (basti pensare alle accuse a Giolitti) e sempre ci saranno, ma quello che sorprende è l’entità della somma.
Perché l’elezione di un deputato è il momento centrale di una democrazia: il cittadino elegge chi lo deve rappresentare, chi è “deputato” a difendere i suoi interessi e le sue aspettative: e c’è chi svende i propri diritti per miseri 50 euro?
Forse che libertà e democrazia valgono poco più di una cena al ristorante?
Come far apprezzare maggiormente questi diritti fondamentali? Mettendo il cittadino al centro del sistema elettorale, permettendogli di scegliere il proprio candidato, di votarlo e di giudicarlo alla fine del mandato attraverso primarie garantite e obbligatorie e un sistema elettorale semplice e chiaro che permetta all’elettore di conoscere chi è destinato a rappresentarlo in parlamento.
di Angelo Gazzaniga