Non c’è dubbio che la democrazia diretta sia uno dei pilastri di un’autentica democrazia.
Un’autentica democrazia si basa infatti sulla possibilità che hanno i suoi cittadini di scegliere.
Questo si realizza innanzitutto, ovviamente, con le elezioni. Ma esse sole non bastano: occorre che i cittadini possano scegliere i propri candidati (e le loro idee), votare liberamente per più liste, giudicare i propri rappresentanti una volta finito il mandato, intervenire direttamente nelle decisioni più importanti.
Uno dei mezzi per ottenere questo sono le primarie: attraverso di esse ognuno può scegliere chi saranno i suoi rappresentanti. Ma devono essere vere primarie, come quelle proposte da Libertates, non come quelle dei 5 Stelle.
Infatti:
– le primarie dovrebbero essere aperte a tutti coloro che vivono da almeno 5 anni nella circoscrizione e che desiderano parteciparvi. Mentre le primarie grilline non solo non erano aperte a tutti, ma vi sono stati degli esclusi dall’alto.
– Chi vota alle primarie dovrebbe poter votare una sola volta. Cioè una volta votato alle primarie di un partito non potrebbe più presentarsi a votare per altri partiti. Per i grillini tutti potevano entrare nel sito e partecipare
– Le primarie dovrebbero infine essere garantite e certificate. Dovrebbero cioè essere, al limite, organizzate da un ente pubblico o un ente di garanzia (purché le spese restino a carico dei partecipanti o del partito che le organizza). Invece nei grillini abbiamo visto la burletta del tanto celebrato sistema Rousseau che non è riuscito a garantire un bel nulla: un programma gestito dalla stessa ditta legata al partito tanto oscuro quanto inefficiente.
Non è sufficiente dare un nome a una certa azione per farla accettare: occorre trasparenza, autentica democrazia, garanzie certe e valide, come chiede Libertates. Altrimenti facciamo come nei paesi dell’Europa dell’Est che di “democratico” avevano sono il nome e l’apparenza di finte elezioni
di Angelo Gazzaniga