Un’inno alla “concertazione elvetica”
L'”inciucio” è assurdo ma funziona così: se gli “altri, gli avversari, i cattivi, i nemici”, propongono una riforma giusta, tu se sei all’opposizione la devi comunque bloccare. E viceversa quando al governo ci sei tu. Così il paese resta fermo.
Mi faccio aiutare dal fondo “Perché amo questo paese” che Giancarlo Dilemma ha pubblicato il 31 Luglio 2010 sul Corriere del Ticino il giorno prima del “compleanno” della Confederazione Svizzera: «Amo questo paese anche perché mi ha insegnato a vivere e condividere alcuni valori fondamentali ….nella consapevolezza che si fondano certo sulla salvaguardia dei miei diritti, ma altrettanto sul rispetto di quelli degli altri e sulla ricerca di un comune terreno d’intesa. Un esercizio quotidiano faticoso, a volte difficile, che richiede sopratutto pazienza e perseveranza. E che porta spesso a dover accettare dei compromessi. Parola sgradita a chi si accontenta degli stereotipi. Non a chi è consapevole del suo significato originario, cioè “mettere insieme per uno scopo”.
La ricerca di un comune terreno d’intesa. In Svizzera lo chiamano “Formula magica” , e da sei anni sono il paese più competitivo del mondo, davanti a grandi e piccoli Stati (Germania, Stati Uniti, Singapore, Qatar eccetera) . Si veda la classifica di competitività del World Economic Forum.
Da noi lo chiamano inciucio: serve sempre un nemico di cui parlare male, altrimenti ti tocca dire quello che vuoi fare e per dirlo bisogna avere il coraggio delle idee. Merce rara: è molto più facile criticare i “nemici”. Chissà quando riusciremo a vedere a Milano, a Palazzo Marino, una giunta composta dai rappresentanti dei maggiori partiti dove si decide in modo collegiale e dove tutti gli assessori sono tenuti “a difendere le decisioni verso l’esterno, anche nel caso in cui esse non corrispondono alla propria opinione personale o alla posizione assunta dal proprio partito”.
Giancarlo Pagliarini