In Italia appena si parla di tasse si scatena la guerra.
Per ragioni ideologiche o, peggio, di propaganda elettorale si vedono posizioni diametralmente opposte in relazione allo stesso progetto.
L’ultimo caso è quello della riforma del catasto: da una parte si sostiene che non ci sarà alcun aumento, dall’altra che una valanga di tasse si abbatterà sui proprietari: difficile credere che ambedue abbiano ragione. Come spesso accade in questi casi quello di cui non si discute è la proposta stessa.
Partendo da una realtà indiscutibile: che un catasto è attendibile se viene costantemente aggiornato, non solo nei valori, ma soprattutto nella “fotografia” della situazione. Altrimenti ci troviamo nella situazione attuale di un catasto che, non più aggiornato dal 1991, vede case di lusso accatastate come case popolari, ville rimaste fondi rustici e, soprattutto, costruzioni abusive che non esistono neppure (per il catasto): la solita situazione in cui i furbetti sono esenti e gli onesti pagano per tutti.
Ma come aggiornarlo senza farlo diventare un aumento surrettizio di una tassazione sugli immobili già molto pesante?
Libertates si permette di fare una piccola proposta di aggiornare il catasto a passi successivi.
- calcolare qual è il gettito complessivo attuale delle imposte sulla casa (IMU, tassa di registro, ecc.)
- aggiornare il catasto
- calcolare quale sarebbe il gettito complessivo con i nuovi valori
- ridurre le aliquote applicate in modo da avere un gettito complessivo dell’imposta non superiore a quello attuale
In questo modo non ci sarebbe alcun aumento di pressione fiscale (che rimarrebbe invariata nel suo complesso): chi ha sempre pagato continuerebbe a pagare la stessa cifra perché a valori superiori corrisponderebbero aliquote inferiori, mentre chi ha usufruito del mancato aggiornamento pagherebbe come tutti gli altri e non potrebbe lamentarsi dopo aver evaso per anni.
In questo modo si potrebbe aggiornare e attualizzare uno strumento necessario come il catasto senza scontentare nessuno: tranne furbetti ed evasori che, purtroppo, in Italia godono sempre di grande favore
di Angelo Gazzaniga