Renzi novello Giolitti?
Ho letto su Libertates l’articolo “Se avesse vinto il Sì …”, che condivido pienamente, e mi permetto di aggiungere alcune mie personali riflessioni.
Avendo il “bullo” di Rignano dichiarato ai quattro venti che “nel caso in cui il padre Tiziano venisse riconosciuto colpevole meriterebbe una pena doppia”, mi è tornata alla mente , non so per quale ragione, la famosa frase di Giovanni Giolitti ( con il quale vedo molte similitudini , che poi accennerò): “Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano”.
Orbene anche il personaggio in questione, come Giovanni Giolitti ( per il quale Gaetano Salvemini non nutriva certo molta simpatia e, ritenendolo un “corruttore e dittatore”, scrisse il famoso libro “Il ministro della malavita”) ha avuto qualche “problemino” con le banche, ma a differenza di Giolitti, coinvolto nel famoso scandalo della Banca Romana, si è dimesso dalla carica di premier non certo per MPS , Banca Etruria eccetera, ma per il disastroso esito, per lui, del referendum costituzionale del dicembre scorso, a causa del quale non ce lo siamo visti assurgere, fortunatamente, a novello dittatore.
Se non ricordo male, però, dopo il governo Giolitti salì al governo Francesco Crispi, un duro colonialista, non certo un mollaccione come Paolo Gentiloni.
Comunque, anche in questo caso, e senza scomodare G.B. Vico, il cognome dell’attuale primo ministro non può non ricordarmi il suo antenato Ottorino, leader dell’Unione Elettorale Cattolica Italiana, passato alla storia per il famoso “Patto” stipulato con il partito liberale di Giolitti in vista dell’elezioni del 1913.
Un anticipo del compromesso?
Un professore di liceo mi tirerebbe le orecchie ? Ho forse fatto un po’ di confusione viaggiando con la fantasia?
Comunque, anche se Dolores Ibarruni non è certo la mia prediletta, grido come lei : no pasaran!
di Loreno Bardelli