Due anni fa Mahsia, una giovane donna iraniana, fu uccisa dai miliziani iraniani dopo essere stata arrestata perché senza velo.
Ci fu una sollevazione popolare (non solo di donne, ma anche di uomini) in tutto l’Iran e proteste in tutto il mondo.
Proteste che si sono ripetute in occasione del primo anniversario, ma quest’anno in occasione del secondo anniversario (la ragazza fu uccisa il 16 settembre 2022) la notizia non è apparsa su nessun giornale sia cartaceo sia elettronico: qualcuno (Paolo Mieli) ha suggerito che dato che l’Iran è lo sponsor di Hamas ci potrebbe essere una certa simpatia verso quel paese, ma forse non è un’osservazione tanto pertinente perché gli unici quotidiani che hanno dato la notizia sono stati “Il Fatto quotidiano” e “Avvenire”, tutti e due certamente non ostili ai palestrinese.
Perché allora: forse perché ormai interessa solo la notizia del giorno prima al di là dell’importanza del fatto? Così vediamo riportata su tutti i giornali la notizia de due lupi da abbattere in Trentino e non il ricordo di una ragazza uccisa perché voleva essere libera?
Ma temiamo che ci sia un motivo molto più profondo e grave: ormai tutti noi consideriamo la libertà di vivere secondo i propri desideri un diritto ormai acquisito e inalienabile, proprio come l’aria che respiriamo, quando invece sono proprio questi fatti che ci dimostrano come la libertà sia un valore da coltivare e da difendere in ogni maniera e in ogni modo. Non solo la nostra, ma quella di ogni essere umano.
di Angelo Gazzaniga