Ciarla e si balocca con il contante, con i cinghiali a Roma, il grande assenteista rilancia per l’ennesima volta la costruzione del ponte di Messina per far parlare di sè, quando bisognerebbe invece occuparsi dellla manutenzione di tanti manufatti di uso pubblico in condizioni precarie.
Nessuno si preoccupa della burocrazia, masso che appesantisce l’economia e travaglia procedure, pratiche e vita dei cittadini. Burocrazia che non si puo’ ammorbidire con leggi e decreti, ma con un costante e faticoso lavorio. Creando alcune commissioni, con un burocrate, un manager e un giurista, che con pazienza certosina e tempo analizassero e modificassero le procedure, i testi, l’Italiano, vigenti in tanti uffici, enti, ministeri, comuni. Lavoro di anni, ma necessario.
Commissioni che potrebbero anche azzerare vecchie leggi inutili, riunire in una legge quanto e scritto in piu’ leggi perchè vi è l’abitundine, quando si modifica una legge su un certo argomento, di non citare nella nuova commi e paragrafi non modificati della precedente. Cosi’ per consultare cosa dice la legge su un determinato argomento bisogna consultarne varie.
Altro macigno sull’economia del paese sono i tre sindacati nati ai tempi della prima repubblica quando facevano da sponda ai relativi partiti, ma che oggi non hanno piu’ motivo di esistere separati. Guidati da oligarchie di funzionari ben pagati che si cooptano al potere, praticano ancora antichi riti e liturgie di scioperi e manifestazioni che, salvo qualche eccezione, non servono assolutamente a nulla. E non rivelano a iscritti e alla pubblica opinione i loro immensi patrimoni. La politica dovrebbe esortarli a fondersi e non sarebbe inutile qualche precisazione legislativa sulla loro organizzazione e funzionamento, ma sarebbe anche utile un segnale di partenza per procedere dato del capo dello stato.
Della magistratura si è parlato e modificato qualcosa recentemente, ma nulla si è fatto sulla sua lentezza. In magistratura, come in ogni altro ente burocratico, non vi è la consapevolezza della produttività del lavoro intellettuale.
E’ giusto che un magistrato non abbia fretta, ma qualche manager che si trovasse al posto di certi magistrati complererebbe il suo lavoro e giudizio in tempi molto inferiori. D’altronde basta guardare i disordini cartacei e d’altro di certi uffici giudiziari per convincersene. Allora bisognerebbe occuparsene, come per la burocrazia, con pazienza e costanza.
I nostri politici sono scelti dai partiti, i cittadini hanno poca scelta, ma se è vero che gli eletti vanno comunque rispettati è anche vero che molti dimostrano, quando si esprimono, una tale mediocrità che è da escludere abbiano la preparazione per conoscere e affrontare i grandi problemi del paese.
Ma, disse Jean Francois Revel (1924-2006), personalità letteraria francese e buon conoscitore dell’Italia dove ha vissuto, in sintesi : La politica francese è come una elegante e silenziosa limousine con in passeggeri che si intrattengono tranquillamente, mentre la politica italiana è una macchina un poco sgangherata che ogni tanto scoppietta con i passeggeri che litigano. Ma arriva prima della limousine.
Quindi, che vinca l’ottimismo.
di Ettore Falconieri