Pianti i morti, ringraziati i soccorritori è giunto il momento di guardare ai perché, senza invocare troppo la fatalità
Adesso, giustamente, piangiamo i morti della valanga di Rigopiano ed esaltiamo il coraggio, l’efficienza e l’abnegazione del soccorritori che, a giudizio unanime, sono tra i più efficienti, addestrati e generosi d’Europa.
Ma non dobbiamo dimenticare che alle spalle di tutto questo non ci sono (solo), fatalità, eventi imprevedibili ed eccezionali, concause imprevedibili. C’è anche la mano dell’uomo che, per assecondare operazioni poco trasparenti, quando non illecite, si nasconde dietro una burocrazia dalle procedure farraginose, lente, spesso incomprensibili.
Infatti, nel paese interessato esisteva un’apposita commissione dedicata allo studio del pericolo valanghe, commissione del resto obbligatoria in tutti i paesi di montagna soggetti al rischio.
Questa commissione aveva sempre espresso parere negativo sulla costruzione di un albergo in un punto, allo sbocco di un canalone e su un cono di deiezione, a rischio valanghe.
Ma fatta la legge, trovato l’inganno (cosa in cui siamo bravissimi): è stato sufficiente non convocare più la commissione che formalmente era esistente e rimaneva in carica; ma dal 2012 non è stata più convocata. Si è potuto quindi dare il permesso di costruire senza questo ostacolo.
Una prova in più del fatto che non è con il moltiplicarsi degli enti, delle commissioni, dei regolamenti e delle competenze che si ottengono effettivi controlli. Si complica maledettamente la vita a coloro che vogliono lavorare onestamente e correttamente, ponendoli di fronte a continui ostacoli formali e si permette ai “soliti” furbetti di utilizzare la complessità delle procedure per fare i propri comodi.
Occorrono leggi e regolamenti semplici, comprensibili a tutti, con responsabili chiaramente tali, che rispondano direttamente dei ritardi e delle manchevolezze.
di Guidoriccio da Fogliano