Dopo una tragedia del genere si sentono ripetere le solite cose: richiesta di pene maggiorate, divieti vari, il tutto condito da retorica spesso gratuita.
Ma le leggi e i controlli esistono e sono leggi europee valide per tutta Europa: perché negli altri Paesi le morti sul lavoro sono molto meno? Perché i controlli non si fanno o sono meramente formali e burocratici?
Non esiste in ogni cantiere un responsabile della sicurezza che avrebbe il compito di controllare tutti i lavori, siano essi eseguiti in subappalto o meno? Oppure si limita a compilare moduli?
E’ un esempio purtroppo di un problema italiano: tanta burocrazia, tanti controlli formali e poi ognuno fa quello che vuole: occorrono controlli effettivi e sul campo, prevenzione e non condanne a posteriori (forse) dopo anni: un comportamento che non ridà certo la vita a chi l’ha persa per guadagnarsi un tozzo di pane.
E allora:
- subappalti limitati a un unico livello per evitare i subappalti a cascata (fino a cinque passaggi) che permettono a ogni livello di guadagnare subappaltando ad altri senza fare alcun lavoro e con l’impresa che effettivamente fa il lavoro costretta margini risicati tali da costringerla a violare la legge pur di vivere
- costituzione di raggruppamenti di imprese per i lavori più importanti, con relativa divisione orizzontale e non verticale del lavoro
- Responsabilità solidale del responsabile della sicurezza e della ditta appaltante per tutte le attività svolte nel cantiere
- Abolizione della norme delle gare a massimo ribasso in cui chi vince per rientrare deve o barare sulle variazioni in corso d’opera o speculare al massimo sul costo del lavoro e dei materiali
Sono norme che non costerebbero nulla e che assicurerebbero una maggiore legalità e dignità per chi lavora nei cantieri
di Angelo Gazzaniga