Che i rigassificatori siano, almeno a breve tempo, una delle soluzioni indispensabili alla penuria di gas sono tutti d’accordo.
Tutti d’accordo, tranne…
Esempio tipico e conosciuto è quello di Piombino: porto scelto non a caso ma perché ci sono banchine sufficienti e collegamenti già pronti con la rete di distribuzione.
Se fosse andato subito a regime sarebbe potuto funzionare già a febbraio, proprio nel pieno delle carenza di gas.
Invece sono iniziati i problemi: chi si oppone perché è pericoloso (nessun incidente finora è mai occorso a queste navi), chi perché deturpa il paesaggio (manco si dovesse ancorare a Capri o a Portofino), altri perché fa scappare i turisti (che non sono certi una delle principali risorse di Piombino); ma l’episodio più eclatante è l’opposizione della Sovrintendenza. Opposizione basata su di un fatto: il colore della nave non si adegua ai colori del porto.
È un esempio di come qualsiasi decisione diventi in Italia una specie di labirinto da cui è impossibile districarsi.
Non solo per il groviglio di leggi, regolamenti esistenti, ma anche per due altri importanti motivi:
- nell’accavallarsi di leggi successive e spesso in contrasto tra loro, ogni ufficio o ente cerca di aumentare le proprie competenze, diventare elemento importante per ogni decisione, affermarsi nella giungla burocratica: allora vediamo la Sovrintendenza occuparsi anche del colore delle navi e della tutela della bellezza del porto
- i funzionari preposti alla firma fanno di tutto per evitare di impegnarsi, e se lo fanno pretendono di avere autorizzazioni da ogni autorità esistente perché un’impugnativa al Tar o una denuncia per qualche inadempienza burocratica prima o poi arriva.
Per questo motivo è sempre più urgente una riforma della burocrazia che non solo riduca il numero delle leggi, ma ne semplifichi le procedure e soprattutto indichi chiaramente ruoli e limiti della responsabilità dei funzionari, altrimenti in un mondo sempre più connesso, più veloce nelle decisioni e più complesso un sistema burocratico come quello attuale rischia di diventare una palla al piede per tutto il Paese.
Tanto più che una semplificazione della burocrazia è una di quelle riforme che non costano nulla, salvo un po’ di mugugni e resistenza passiva di qualche burocrate.
di Angelo Gazzaniga