Un commento a caldo sui risultati delle elezioni in Israele
Non segna per me un giorno di gioia, l’esito del voto in Israele: il ritorno di Netanyahu e la continuità della destra … e poi il paese senza dubbio spaccato: metà a sinistra e metà conservatore, con la minaccia costante degli Hezbollah e della Jihad al Nord, con la situazione terribile della Siria ad alcuni chilometri soltanto dalla frontiera, con quella dell’Iran che non permette di comprendere perché continui a sognare di distruggere Israele, eccetera…
Tutte queste cose hanno fatto sì che il popolo israeliano abbia scelto in queste ore la via della continuità, con una maggiore quantità di insediamenti nella West Bank – la Cisgiordania occupata da Israele – e forse anche con una maggiore influenza dei partiti religiosi………
Probabilmente, anche certe somiglianze con ciò che succede in Europa, dove le popolazioni arabe sembrano non desiderare d’essere integrate, ha influenzato il voto in Israele. Mi pare che la gente, all’ultimo momento, abbia scelto di non correre il rischio di creare una nuova Gaza nella West Bank, il che sarebbe stato certamente un disastro………
Eppure la sinistra avrebbe avuto la possibilità di vincere, perché la maggioranza desiderava un cambio di governo… così invece, per i motivi che ho esposto, non è stato.
Il paradosso è che la situazione generale in Israele è ottima: economia solida, scoperte incredibili ogni settimana nelle start up e il high tech in generale, sicurezza, eccetera
Ma il pericolo adesso viene dal fatto che Netanyahu, dopo questo successo, adotterà una linea più dura nei confronti dei palestinesi, e quindi la speranza d’una soluzione non è per domani….
In somma, per la metà dei miei concittadini, dalle urne, è arrivata un’immensa delusione…….
Nadine Shankar