Le Br erano figlie dello statalismo. Che oggi ritorna

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lo statalismo: tragedia annunciata soprattutto per il Mezzogiorno

6 maggio 2013: muore Giulio Andreotti, il Divo. Esce un editoriale di Eugenio Scalfari con parole che oggi gli studenti delle università dovrebbero imparare a memoria: “Moro e Andreotti in alcune cose importanti si somigliavano. Per esempio, nel servirsi di personaggi discutibili come procuratori d’affari”. L’intellettuale della Magna Grecia con i suoi machiavellismi linguistici e operativi è la maschera del Ghino di Tacco: la tangente Lockheed. Il 12 marzo 2018 esce su Affari e Finanza uno dei più limpidi articoli di denuncia del suo direttore Fabio Bogo titolato “La spesa sociale e il ricordo della Dc”: “… Sotto osservazione sono le promesse di spesa facile che ora possono diventare realtà, dal momento che chi le proponeva adesso potrebbe avere il potere di realizzarle. E’ il caso della Flat Tax estrema, cavallo di battaglia della Lega. Il segretario Matteo Salvini non ha fatto marcia indietro, anzi ha sfidato Bruxelles; e –come se fosse già a Palazzo Chigi– ha annunciato che presenterà una manovra senza tagli e con meno tasse in occasione della presentazione del prossimo Def. E’ il caso del reddito di cittadinanza, iniziativa talmente radicata negli elettori del Movimento 5 Stelle da aver indotto qualcuno a richiedere nei comuni i moduli per ottenerlo, prima ancora che questa sia introdotta nel nostro ordinamento e di conseguenza finanziata…
L’impressione europea è che alcune misure sociali sostituiscano gli sforzi necessari per la crescita e l’occupazione… Ricordava un esperto notabile della scomparsa Democrazia Cristiana: “Un tempo chi aveva bisogno andava dal parlamentare di riferimento della sua provincia. Questi si interessava chiedendo al medico suo referente di sistema di essere di manica larga con i certificati di invalidità. Il cerchio si chiudeva: lo Stato pagava, la Dc aveva consenso”. Per decenni – conclude Fabio Bogo –“la Dc è stata il partito egemone al Sud, come oggi i 5 Stelle. Ma quel sistema non ha aiutato il Mezzogiorno…”.
No, non lo ha aiutato: precisamente lo ha affondato. E come ha osservato l’economista Nino Galloni nel suo libro “Chi ha tradito l’economia italiana” la filosofia del notabile della Magna Grecia Ciriaco De Mita –“lo Stato pagava, la Dc aveva consenso” con i certificati di invalidità turbo-assistenzialistici – ha creato il terrorismo. Cioè l’azione stragista a sfondo rivoluzionario delle Brigate Rosse, che hanno portato la loro offensiva militare al cuore dello Stato – con il sequestro e l’uccisione del segretario Dc Aldo Moro. Intervistato dal brillante giornalista Andrea Purgatori in uno splendido documentario sul caso Moro andato in onda su La 7 in due parti, l’ex capo Br Moretti– un individuo piccoloborghese pieno di rabbia invidiosa e dalla semplicità mentale disarmante – ripete che agiva contro il SIM: acronimo che sta per Stato Imperialista delle Multinazionali. Allora non capiva, oggi non capisce. Come scrisse l’immortale Scott Fitzgerald nel suo capolavoro Il Grande Gatsby, “Non c’è nulla di paragonabile alla confusione di una mente semplice”. La verità è diametralmente opposta alla narrazione schematica di Moretti, sempre uguale a se stesso: l’ipertrofia prostatica della spesa sociale soprattutto nel Mezzogiorno con i certificati di invalidità anti-Calvino e i sussidi pubblici del “moltiplicatore keynesiano in perdita” ai vari Rovelli e Caltagirone ha creato l’asimmetria verticale tra Stato Canaglia e masse di esclusi; alcuni passarono alla lotta armata proprio come accadde ai sequestratori e killer di Aldo Moro, confondendo nella loro mente semplice lo Stato Imprenditore dagli accordi di cartello anti-sociali con il Sim, mentre la disoccupazione saliva alle stelle e studenti, ancorché fuoricorso finivano a fare i bagnini o i questuanti esattamente come oggi (sic).
Il terrorismo degli Anni di Piombo è un effetto collaterale del cinismo statalista di notabili della DC come Ciriaco De Mita ed esattori come Vito Ciancimino, il garante nel Sud Italia del “compromesso storico” tra Berlinguer e Moro: tra Cosa Nostra e Botteghe Oscure. Poi le cose finirono male, perché il tappo della “pacificazione nevrotica” (vedi Jacques Lacan) fra cittadini e governanti all’improvviso saltò, e il 16 marzo 1978 è stato colpito colui che era – accademicamente e politicamente – il simbolo di quella stessa mentalità che aveva favorito il terrorismo brigatista: Aldo Moro. Lo stratega delle “convergenze parallele” e l’intestatario del conto Lockheed. E’ una lezione di Milton Friedman: “La criminalità è aumentata non malgrado lo sviluppo dell’intervento pubblico ma in larga misura a causa dell’intervento pubblico”. Lo statalismo è criminogeno. E i giovani delinquono. L’unico rimedio possibile è la concorrenza.

di Alexander Bush

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Alexander Bush
Alexander Bush, classe '88, nutre da sempre una passione per la politica e l’economia legata al giornalismo d’inchiesta. Ha realizzato diversi documentari presentati a Palazzo Cubani, tra questi “Monte Draghi di Siena” e “L’utilizzatore finale del Ponte dei Frati Neri”, riscuotendo grande interesse di pubblico. Si definisce un liberale arrabbiato e appassionato in economia prima ancora che in politica. Bush ha pubblicato un atto d’accusa contro la Procura di Palermo che ha fatto processare Marcello Dell’Utri e sul quale è tuttora aperta la possibilità del processo di revisione: “Romanzo criminale contro Marcello Dell’Utri. Più perseguitato di Enzo Tortora”.

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