Chi paga per le banche è sempre lo stesso
Nicola Porro in un documentato articolo, “Le super truffe delle banche
restano senza colpevoli”, sul “Giornale” del 22 agosto 2015 – Economia,
pag, 20, dimostra quante volte le banche internazionali, con i relativi
“traders” ( Nick Leeson; Jerome Kerviel; Tom Hayes, ad esempio ), fino
alle varie manipolazioni dei tassi di interesse e dei cambi, continuino a
imperversare, senza una effettiva risoluzione del problema, dal momento
che, anche quando intervengano copiose multe si chiudano i patteggiamenti
per precedenti manipolazioni, il mercato e cioè gli investitori vengono
sempre colpiti e anche quando a posteriori “la banca paga e resiste”, una
volta “scoppiato il bubbone”, “la multa può considerarsi alla stregua di
un premio assicurativo pagato per continuare a fare affari”. Tutto ciò
accerta la mia teoria circa il rispetto dei “principi regolativi” (
direbbe Kant ) o “modi regolativi” ( new deal liberale ), che debbono
essere esercitati per il malinteso utilizzo del “mercato”, come, ‘ a
fortiori’, per il “Welfare” del classico Papà Pantalone. Ma ciò che va
anche notato è come la strategia manipolativa denunciata si prosegue
mentre il Governo Renzi-Padoan ha portato al 26% la tassazione sui redditi
finanziari di tutte le operazioni di investimento, anche di quelle gestite
in trasparenza e colte al volte dalla intelligenza previsionale e dalla
virtù del risparmio dei privati ! ( es. : Apple ). E non si applica la
legge Anselmi sulla pubblicazione degli iscritti a lobbies e logge, con
ogni probabilità sovraintese ad operazioni “spericolate” e manipolazioni
di cambi e tassi, ivi comprese le strutturazioni dei cosiddetti “fondi
derivati” impostati in perdita ( es.: MPS; Antonveneneta, etc. ). “Le
leggi son; ma chi pon mano ad elle ?”
Giuseppe Brescia