Le mance all’Ucraina funzionano meglio

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del gaudio
Un sistema che, per certi versi, funziona: quello delle mance: è il sistema in uso in Ucraina, e in Italia?

Mance “SOLVES ET TE RESOLVES” così diceva mio padre nel suo latino frutto di reminiscenze liceali. Lo diceva quando mi vedeva perplesso e/o incapace di risolvere una situazione legata al nostro sistema di corruttela meridionale e, italiana, in genere. Poteva trattarsi di faccende banali quali il rilascio di un certificato al comune di residenza, un consiglio da un ‘amico’ legale oppure, più serie, come una visita medica o la ricerca di un posto di lavoro. Certamente pagando un medico privato si sarebbero evitate le lunghe liste di attesa dell’ASL, si sarebbe risolto rapidamente, così come per molti, il problema lavoro e così via. Questo motto era tanto più ricorrente, quanto più ci si lamentava delle cose che non funzionavano in Italia.
Oggi, è tutto più complesso: il buon senso e la bonarietà di un tempo si sono dileguati con la scomparsa delle generazioni che ci hanno preceduto e di cui noi siamo gli ultimi epigoni. A noi l’arduo compito di affrontare le nuove generazioni spessointroverse, intransigenti, intolleranti,aggressive e facebuccate/facebook-ate (perdonatemi l’occasionalismo). Mi riferisco principalmente a quella parte di provincia napoletana che conosco. Pagare bisogna sempre: in primis allo Stato e poi per tutta una serie di imposizioni (imposte) indirette, ad esempio siamo gli unici a pagare un bollo sul passaporto! Tuttavia nessuno addetto della pubblica amministrazioneitaliana contemporanea sarebbe disposto, (terrorizzato come è da un eventuale licenziamento), a “chiudere gli occhi” su qualche punto di sua competenza che, ben intesi, non arrechi grave pregiudizio alla macchina pubblica, in cambio di un pacchetto di sigarette, un pacco di caffè o una mancia per una pizza con gli amici. Resta il fatto, però, come ci insegnano i telegiornali che la corruzione ai livelli che contano rimane e impera più forte che pria (per parafrasare qualcuno).
Allor mi domando e dico: non è forse più coerente e snello il sistema ucraino, a dispetto di una interposizione burocratica spesso più intricata della nostra? In Ucraina, con le dovute eccezioni, non si esita nell’accettare per un servigio reso, anche se riguarda le proprie mansioni, una ricompensa variabile consistente in beni, servizi o, più spesso, denaro. Infin dei conti l’importo medio da corrispondere, secondo un tariffario dettato dalla consuetudine,parte da 50 grivne e può raggiungere le 300 grivne (dai 2-3 euro ai 15 euro). Per un semplice pensionato, il massimo importo ammonta a poco meno di un quarto della pensione. Per chi lavora, invece, o ha la fortuna di cambiare dollari o euro, si tratta di una serata al bar con gli amici.
Scherzi a parte. Pur essendo, in linea di principio, profondamente avverso al motto: “paga e risolvi”, devo ammettere che in quei paesi, come l’Italia e l’Ucraina, in cui il sistema non è sempre in grado di provvedere, con efficienza, agli elementari bisogni del cittadino, come accade nei paesi del centro-nord Europa, e dove la riottosità ottusa del burocrate di turno, spesso accompagnata dalla mancanza di buon senso e intransigenza, soprattutto nel caso di giovani impiegate, nel comprendere e assecondare le esigenze dell’utente (ad esempio il disbrigo di una pratica che giace da mesi, la risoluzione di un ostacolo burocratico banale ecc.), allora preferisco rispondere affermativamente al quesito retorico esposto sopra.
Il modus operandi ucraino, infatti, ti consente di ottenere visite specialistiche non private, documentazioni di vario genere, iscrizioni all’asilo per i figli, un timbro sul passaporto ecc., in tempi molto più sbrigativi e, soprattutto, senza laceranti chiacchiere, ti risparmia il malanimo.Il sistema automatizzato italiano, invece, che aspira ad essere efficiente e a imitare i grandi modelli di riferimento europei ma che per diverse ragioni: riduzione costante del personale, disposizioni poco chiare e contradditorie, cavillosità della cosa pubblica e mancanza di buon senso, rimane inadeguato.
Anziché di ridurre continuamente e ottimizzare la forza lavoro di ospedali, strutture pubbliche, scuole e altro, l’Ucraina risolve il problema concedendo agli impiegati uno stipendio modestissimo. Questi ultimi, d’altro canto, sono incentivati dal sistema “solves et te resolves” semi-autorizzato. Dei due mali si scelga il minore!

Salvatore Del Gaudio

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