“Le spese folli della Corte Costituzionale”

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angelo
I costi della Corte Costituzionale: molti sanno, pochi parlano

È fuori di dubbio che la Corte Costituzionale sia uno degli organi dello Stato più efficienti e meglio organizzati.
In un ambiente politico sempre più frammentato, attraversato da polemiche inutili e pretestuose, con finalità solo elettorali l’attività della Corte si staglia con sentenze di alto livello giuridico e con una funzione importantissima: quella di elemento di equilibrio e di arbitrato nei contrasti tra gli organi costituzionali.
Ma, come sempre in Italia, c’è qualcosa che non quadra: i costi di esercizio della Corte (che, per inciso, non pubblica i bilanci definitivi ma solo i bilanci di previsione: si ignorano quindi gli eventuali sforamenti…)
Infatti:

  • la retribuzione lorda del Presidente è di 549.000 € all’anno e quella di un giudice semplice di circa 457.000 euro. In Inghilterra la retribuzione media è di 217.000 euro e negli USA di 173.000 euro per il presidente e 166.000 per il giudice (e non siamo in Paesi del Terzo Mondo!)
  • ogni giudice italiano dispone di tessera varie, utenza domestica a carico dello Stato e di una foresteria: il costo del personale in Italia è di 28,7 milioni di euro e in Gran Bretagna di 2,5 milioni: in totale la Corte italiana costa al contribuente 41 milioni di euro e quella inglese meno di 14 milioni (solo per indicare alcune cifre)
  • la Corte prevede di spendere 5,8 milioni di pensioni per 29 giudici pensionati: esattamente 200.000 euro a testa: c’è da meravigliarsi che la Corte abbia bloccato il taglio delle pensioni d’oro proposto da Monti?
  • Ogni giudici ha a disposizione un’auto blu con due autisti: costo 2,25 milioni di euro (tra spese auto e stipendi per autisti). Il che, diviso per 200 giorni lavorativi e per 15 giudici fa (la matematica non è un’opinione) 750 euro al giorno per ogni giudice: costerebbe meno farli viaggiare in elicottero!

Non si vuole con ciò creare scandali inutili: sappiamo bene che si tratta di cifre assolutamente risibili nel bilancio complessivo dello Stato: potremmo chiedere ai giudici di usare i mezzi pubblici, ma ciò non cambierebbe nulla nel deficit italiano. Ma si tratterebbe di un esempio non da poco: non si parla di punire o limitare i diritti di alcuno, ma solo di avere un comportamento simile a quello di Paesi come Gran Bretagna e USA!

Tutto ciò è inoltre un’ulteriore prova di come sia sufficiente mettere lo sguardo su qualsivoglia settore della Pubblica Amministrazione per trovarvi sprechi, scandali e situazioni intollerabili.

Guidoriccio da Fogliano

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