La famosa band per la sua esibizione a Roma ha incassato 8 milioni di euro.
Il Comune per l’affitto del Circo Massimo dove si è tenuto il concerto solo 8mila euro
Il concerto dei Rolling Stones a Roma è l’emblema dell’Italia: un Paese che non sa dare il giusto valore ai propri tesori, che va avanti nell’improvvisazione, senza un’idea di ampio respiro in testa. Veniamo subito al dunque: il Comune ha incassato una cifra risibile dagli organizzatori dell’evento, quasi 8mila euro per l’area del Circo Massimo. Un luogo che trasuda storia e cultura da tutti i pori è stato “affittato” come se fosse un campo di patate, o un ‘anonima piazza-parcheggio dove far svolgere una fiera paesana. Siamo certi che se anche il Comune avesse chiesto 100mila o anche 200mila euro questi soldi sarebbero arrivati, data l’importanza della location. Unica anche per gli Stones (non capita loro tutti i giorni suonare in un luogo così). Teniamo conto anche di una cosa: per vedere il concerto si dovevano pagare fior di quattrini (a partire da 78 euro). Nulla da contestare, ma se business is business non si vede per quale ragione il luogo dell’esibizione debba essere dato quasi gratis agli organizzatori. Altro discorso se il concerto (o altra manifestazione) fosse stata gratuita.
Il sindaco Ignazio Marino dopo che la polemica era divampata sui giornali ha detto che per gli Stones erano state applicate le normali tariffe per l’occupazione del suolo pubblico ma, resosi conto che la cifra era troppo esigua, ha fatto sapere che in futuro sarà aumentata: pare di circa due volte e mezzo per gli eventi a fine di lucro. Con le nuove regole che presto saranno adottate dal Campidoglio, dunque, il costo dell’affitto sarebbe salito “solo” a 25mila euro. Una sciocchezza. Pare che con le tariffe in vigore a Londra per uno spazio simile (come grandezza) la richiesta sia intorno ai 315mila euro. C’è una bella differenza. Sono troppo furbi (o taccagni) gli inglesi o siamo troppo fessi noi?
Marino ha replicato agli attacchi ricevuti dicendo che con zero spesa la sua città ha guadagnato (in indotto) circa 25 milioni di euro. Nessuno mette in dubbio che eventi simili vadano organizzati e servano non solo per tenere viva una città ma anche come richiamo (ulteriore) per i turisti, facendo girare i soldi, cosa che male non fa. Angelo Bonelli (Verdi) ha parlato di circa 400mila euro di spese a carico del Comune a fronte di un incasso, per i Rolling Stones, di circa 8 milioni di euro. Marino ha però replicato che per la prima volta i servizi (pulizia e straordinari per l’aumento dell’orario del metrò) sono stati fatti pagare agli organizzatori. Meglio che nulla… Resta il fatto che il Comune di Roma avrebbe dovuto ottenere molto di più. E ci auguriamo perlomeno che la polemica serva a evitare che una simile “svendita” di uno spazio pubblico così importante possa ripetersi in futuro.
Il giorno dopo il concerto il Circo Massimo era un immenso immondezzaio. Per carità, ci vuole tempo per ripulire tutto, però sarebbe stato bello se, al mattino, l’area non dico che fosse perfettamente linda e tirata a lucido ma quanto meno non apparisse una discarica a cielo aperto. Far pulire di notte sarebbe costato troppo? Bisogna però ammettere che in questo caso la colpa è di tutti quelli che erano al concerto (salvo rarissime eccezioni): è davvero impossibile gettare i rifiuti negli appositi cesti o in un sacco anziché per terra? Non ci scorderemo mai di ripetere che la civiltà si misura a partire dalla piccole cose come, per esempio, sforzarsi di tenere puliti i luoghi pubblici come se fossero casa nostra. Purtroppo siamo ancora un paese profondamente incivile.
Orlando Sacchelli