Il grido di dolore di un sincero liberale disilluso dalla politica monetaria europea
Ormai è chiaro agli italiani, a parte le ipocrisie e la difesa di interessi consolidati ed inconfessabili, che l’introduzione dell’EURO in Italia, decisa da vertici di partiti e di Istituzioni pubbliche, senza il preventivo consenso popolare, si è rivelata un gigantesco errore, che ha prima bloccato la crescita del Paese e poi ha avviato il suo inesorabile declino.
Ma siamo ancora in tempo per rimediare all’errore compiuto con un operazione semplice ed efficace:
RIPRENDERE LA SOVRANITA’ MONETARIA , che l’Italia aveva conquistato nel 1862, subito dopo l’unificazione, e REINTRODURRE SUL TERRITORIO NAZIONALE la moneta italiana: la LIRA.
I RAPPORTI TRA LA LIRA E LE ALTRE MONETE, ad incominciare dall’EURO, saranno regolati da accordi sul tasso di cambio con l’Unione Europea e le Istituzioni monetarie internazionali.
Ovviamente l’ITALIA USCIRA’ dall’EUROZONA e rivendicherà la sua indipendenza ed autonomia nella gestione della moneta unica – la Lira – sul territorio nazionale.
Tutti gli accordi monetari a livello internazionale saranno rinegoziati, tenendo conto della presenza della Lira sul mercato interno italiano.
Questa proposta, apparentemente semplice nella sua complessità, solleverà una miriade di obiezioni. Ad esempio: che ne sarà del debito pubblico italiano? La risposta mi sembra ovvia: nessuno pagherà i debiti italiani al di fuori dell’Italia. Si tratta gradualmente di “nazionalizzare” il debito italiano, come già avviene per merito di risparmiatori italiani e banche nazionali. Altra obiezione: i costi della conversione dall’Euro alla Lira saranno insostenibili. Risposta: abbiamo finora sostenuto i costi incalcolabili del passaggio dalla Lira all’Euro, in termini di crescita mancata e di declino; nel passaggio inverso, dall’Euro alla Lira, dovremo tenere conto della speculazione finanziaria internazionale. Ma i costi relativi saranno largamente ripagati dalla ripresa dello sviluppo economico, per effetto della moneta sovrana.
Mi permetto di presentare questa proposta ai movimenti politici, ai partiti, alle Istituzioni pubbliche, ai centri studi, ai media, che tanto influenzano l’ opinione pubblica e a tutti coloro che hanno a cuore il destino del nostro Paese.
In attesa dei loro graditi commenti e di proposte concrete per rendere operativo il PROGETTO , resto a loro disposizione.
Salvatore Custodero