Spesso progetti che sembrano limitati nel tempo e nel luogo sono estremamente utili per risolvere problemi concreti e soprattutto per indicare la strada per altri progetti ben più importanti
In questi giorni di Covid nella mia mente si assommano pensieri che vorrei trasformare in parole e condividere con Voi.
Certamente le istituzioni si confrontano con un problema grande per tutti, ma la confusione fra diversi livelli di governo è evidente per tutti: l’incertezza che vive il Paese ne è la più grande prova.
Le attività economiche mancando da una parte di sostegni e dall’altra di indicazioni chiare, vivono in un limbo che non potrà portare che alla chiusura.
Nemmeno le banche vengono incontro a questi danni economici disastrosi per mancanza di liquidità, indicazioni non lineari, mesi in cui non vi è stata alcuna programmazione tra la prima e la seconda ondata dei contagi.
A tutto ciò si aggiunge la confusione dei dibattiti televisivi in cui centinaia di (in)esperti che non fanno che esprimere le loro opinioni slegate da ogni realtà.
Quello nel nostro piccolo di Ascoduomo (l’associazione dei commercianti di zona Duomo) che possiamo esprimere per cercare, in qualche modo, di uscire da questo tunnel di cui, per ora, non si vede l’uscita si riassume in queste proposte:
- Eliminare l’area C, per dare la possibilità di una libera circolazione. Ciò avrebbe come conseguenza in primis una boccata d’ossigeno alla lenta ripresa delle attività grazie ad una mobilità maggiore, ed in secundis l’alleggerimento della pressione sui mezzi pubblici.
- Utilizzare i mezzi turistici che stazionano nei depositi per aumentare la frequenza del trasporto pubblico, aumentandone così la frequenza e non ingolfando le attuali misere possibilità. Istituire, inoltre, un ticket da utilizzare su precisi itinerari per i taxi, oggi sottoutilizzati.
- Usare i 15 miliardi stanziati nei decreti Covid e non spesi per risarcire tutte le attività commerciali danneggiate dalle chiusure.
- Dare maggior respiro al commercio, aumentando o rinnovando il credito delle banche
Queste sono alcune delle iniziali idee per riprendere in questo modo la sopravvivenza delle nostre aziende.
di Alessandro Prisco