Appena si parla di IMU nei partiti (e tra gli italiani) sembra scattare il richiamo della foresta.
Nel PdL c’è stata per mesi una battaglia senza esclusione di colpi contro una tassa che, una volta depurata della componente patrimoniale (cioè quella parte che viene devoluta allo Stato come imposta che colpisce gli immobili in quanto esistenti), sarebbe stata un’imposta delle più liberali e federaliste. Un’imposta pagata dai proprietari ai comuni in cambio delle prestazioni da questi effettuate.
Invece, seguendo il richiamo populista, si è gridato allo “Stato che mette le mani nelle tasche dei cittadini”: espressione quanto mai impropria in questo caso: sarebbe come dire che un’azienda dei trasporti “mette le mani nelle tasche dei cittadini” perché fa pagare il biglietto del tram…
Dall’altra parte nel Pd si è affermato che l’IMU andava tolta sulla prima casa solo se il reddito catastale era al di sotto di un certo livello: il solito ritornello social comunista per cui lo scopo di ogni tassazione non deve essere quello di permettere allo Stato di funzionare e prestare i servizi suoi propri, ma quello di redistribuire il reddito: novelli Robin Hood che tolgono ai ricchi per darlo ai poveri… con il risultato ampiamente scontato che alla fine non ci saranno più ricchi perché anche loro saranno diventati poveri: l’uguaglianza sociale a rovescio
Anche il terzo grande partito italiano, i 5 Stelle, anche se appena nati, ha il suo bel richiamo della foresta: per risolvere il problema della tassazione sulla prima casa bisogna tornare a votare, perché i politici sono tutti ladri…
Così, invece di una discussione su come risolvere una volta per tutte il problema della tassazione sulla casa, ci ritroveremo l’anno prossimo con una service tax che non è altro che un’IMU ritoccata:
rimangono tutte le sue ingiustizie e i tutti i suoi problemi ma, almeno, avrà cambiato nome.
Quello che chiedono invece da sempre i Comitati è una cultura politica liberale, democratica che permetta a tutti di discutere e (forse) risolvere i problemi senza battaglie demagogiche e ideologiche che finiscono per scontentare tutti senza risolvere i problemi e fanno crescere lo scontento e il disprezzo dei cittadini verso la politica e chi la esercita
Angelo Gazzaniga