Requiem per un premier assente, un ministro degli esteri mai nato e un ministro dell’interno che grida al vento
Il ministro degli esteri, per così dire, pare risponda al nome di Federica Mogherini. Da quando è stata nominata, l’Italia è sparita da qualsiasi consesso internazionale, perdendo anche quel pochissimo di credibilità raccolta in anni recenti. L’aggressione della Russia all’Ucraina, culminata con l’occupazione armata della Crimea, è stata accolta da deboli vagiti tipo: “Con la Russia bisogna trattare”. Non è solo questione di gas, petrolio, rapporti commerciali, presenza di imprese italiane in Russia. L’inesistenza politica del personaggio Mogherini simboleggia ormai l’impreparazione politica e l’ignoranza culturale di tutto il governo in politica estera. Come se l’unico interesse dell’Italia ruotasse intorno ai famosi 80 euro in busta paga e ai contratti d’apprendistato.
Il ministro degli Interni Angelino Alfano invece alza la voce nel deserto: aiuto, qualcuno ci aiuti, stanno per arrivare sulle nostre coste 600 mila immigrati dall’Africa e dall’Asia! Oddio, come faremo? Ma non è stato lo stesso Alfano, con il suo partito, ad abolire poco tempo fa il reato di immigrazione clandestina? Non è del tutto normale che, appena si è diffusa la notizia, i disperati di tutto il mondo, e i loro sfruttatori negrieri e scafisti, abbiano diretto i loro traffici verso l’Italia? Alfano pensava che si sarebbero diretti in Arabia Saudita?
L’inesistenza di una politica estera, e il vuoto in quella interna, sono i simboli di un governo impreparato e assente. Il suo leader, Matteo Renzi, ama le battute, i colpi ad effetto e gli spot. Ma con battute e spot non si va lontano E, quel che è peggio, si dimostra un provincialismo e un’ignoranza politica da Italietta.
Gaston Beuk