La Germania, il Paese che si è da sempre eretto a difensore della parità di bilancio, il fustigatore delle spese in deficit e dei paesi “spendaccioni” ha dato in questi giorni il buon esempio.
Proprio il suo ministro delle Finanze Lindner, il più drastico nella difesa della parità di bilancio, ha spostato un finanziamento di 70 miliardi dal momento dell’approvazione a quello dell’utilizzo. In poche parole: noi stanziamo questi soldi, ma li metteremo in bilancio non ora, ma solo quando verranno utilizzati: una pratica che permette di fare spese fuori bilancio, di andare in deficit senza dirlo, un autentico trucco contabile degli dei migliori paesi spendaccioni.
Trucco che riguarda non solo questi 70 miliardi stanziati per la ripresa dopo covid e ora utilizzati per rafforzare le imprese in crisi, ma altri 600 gestiti con gli stessi criteri.
Ma, è proprio il caso di dirlo, “c’è un giudice a Berlino” e questa volta il giudice è stato quello della Corte di Karlsruhe che ha decretato l’incostituzionalità della procedura.
Anche per la Germania non è tutto oro quello che luccica: ricorrere a trucchi contabili per apparire in regola anche quando non lo si è, è una pratica sempre più diffusa e deleteria in parte dovuta a norme europee burocratiche e rigidamente ottuse, occorrerebbe una vera unità d’intenti di tutta Europa per far fronte alle sfide sempre più impegnative e pressanti che ci aspettano: sfide che non superano con i trucchi delle tre tavolette
di Angelo Gazzaniga