Il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha giustificato l’italiano sgrammaticato del comunicato emesso in occasione della polemica sul Ramadan nella scuola di Pioltello con il fatto che lo ha dettato al telefono.
Ma ci chiediamo: la folla di capiservizio, consiglieri, alti burocrati di uno dei ministeri più importanti della Repubblica a cosa serve, se il ministro deve dettare personalmente (forse dalla cucina di casa sua) un comunicato di notevole importanza politica?
Hanno anche loro problemi con la lingua che dovrebbero insegnare oppure sono tanto servili da non osare correggere un testo dettato dal ministro?
Una cosa è certa: con questa burocrazia non andiamo molto lontano.
di Guidoriccio da Fogliano