È fuori di dubbio che il problema delle migrazioni sia uno dei principali problemi del nostro secolo e che probabilmente non esista una soluzione completa e radicale.
L’uomo è animale migratore fin dai tempi di Noè (il primo migrante) e non è immaginabile che grandi masse di uomini rinuncino a cercare una vita migliore, o semplicemente a cercare di vivere, per non disturbare il nostro mondo dorato.
Sono ormai decenni che questo problema incalza e quali soluzioni abbiamo cercato?
Dato per scontato ormai da tutti che è impossibile accogliere milioni di migranti dando loro una possibilità di vita dignitosa senza sovvertire le nostre economie e i nostri modi di vita quali soluzioni abbiamo escogitato?
Tre le proposte principali.
- ridistribuzione dei migranti negli altri Paesi europei su base volontaria (perché la legge sull’obbligatorietà delle redistribuzioni è ferma da tre anni per la strenua opposizione dei sovranisti). Ma davvero pensiamo che la Germania, che ha il triplo di migranti di noi, o la Francia, che ha il problema delle banlieu, accettino di buon grado di risolverci il problema?
- Rimandare gli immigrati clandestini al loro Paese d’origine. Ma per fare questo occorre identificarli, sapere con certezza la loro origine e accordarsi con il Paese di provenienza. Ma crediamo davvero che queste nazioni in piena crisi, disorganizzate e inefficienti, riaccolgano volentieri chi è partito per non morire di fame?
- Bloccare le partenze dai Paesi rivieraschi. Ma anche qui crediamo davvero possibile che questi Paesi gestiti da dittatori (come la Tunisia) o allo sbando (come la Libia) possano fermare gli invii in cambio di un po’ di soldi? Oppure che non li usino come arma di ricatto per spillare più soldi da utilizzare per i propri affari personali?
Sembrano davvero soluzioni basate sull’acqua…
di Angelo Gazzaniga