Perché i Cinque Stelle hanno attirato i lavoratori autonomi, tradizionalmente legati al mondo liberale e moderato?
Sono solo un triste ricordo gli anni ’80-’90 del nuovo boom economico, per intendersi quelli dello sviluppo senza precedenti dell’economia manifatturiera del nordest (provinciale e laboriosa), dell’industria della moda, del design, della comunicazione e della televisione made in Milan e dei rampanti uomini di Borsa.
Riprendendo un recente articolo di Ilvo Diamanti su La Repubblica (“La fine dell’Italia del ceto medio. La piccola borghesia si sente povera”) a partire dagli anni Ottanta, si è assistito al declino della borghesia urbana e industriale, peraltro, in Italia, da sempre tradizionalmente debole. Parallelamente era però cresciuta e si era ingigantita una nuova piccola borghesia, fatta da piccole imprese e dal lavoro autonomo, distante e ostile rispetto allo Stato e alla politica. Educata ai valori della competizione individuale e, meglio ancora, dell’individualismo possessivo, per citare Macpherson. Questa realtà socio-economica si era trovata, a lungo, sprovvista di rappresentanza (non potevano farlo DC o PCI): in parte sono stati rappresentati da Berlusconi e dalla Lega Nord , ora una parte di loro simpatizza col M5S per una grottesca condivisione di un sentimento di rabbia misto a smarrimento.
La recente e profonda crisi economia – unita a una sempre maggiore sproporzione di risorse disponibili tra chi vive di rendita finanziaria o da capitale (i pochi che hanno moltissimo) a dispetto dell’ex ceto medio – italiano, europeo e mondiale – che vive di rendita da lavoro (i moltissimi che hanno ormai poco) – ha turbato nel profondo, ha fatto perdere ogni certezza economica e politica. Non c’è più il benessere economico sempre avuto e garantito. L’ascensore sociale ormai è inceppato. Il ceto medio ritiene di essere disceso ai piani più bassi della gerarchia sociale e chi si sente ancora “ceto medio” è, infatti, una minoranza, per quanto ampia. Poco più del 40%. Tanto che l’85% della popolazione (sondaggio Demos-Fond. Unipolis) oggi ritiene che “le differenze fra chi ha poco e molto siano aumentate”. E il declino dell’Italia media e cetomedizzata è soprattutto il declino dei lavoratori autonomi, dove ognuno era “padrone di se stesso” e lavorava “per conto proprio”. È da questo disagio che nasce il primo movimento politico unitario, nazionale, Nord-Sud: il M5S, cavalcando la sfiducia verso lo Stato e la politica e la delusione sociale, ha attratto a sé il ceto medio decaduto.
Gilbert du Motier de la Fayette