Niente da fare: le gare in Italia sono considerate dalla nostra classe politica la peggiore jattura.
Lo scorso anno i rimborsi pagati da Trenord per ritardi accumulati sono aumentanti di cinque volte. Lo stesso Assessore ai Trasporti della Regione Lombardia (per inciso, dello stesso centrodestra che esprime gli amministratori di Trenord) ha scritto una lettera di fuoco ai dirigenti in cui si stigmatizza che, nonostante la Regione stia investendo miliardi nell’acquisto di nuovi treni, il servizio stia vistosamente peggiorando: ritardi sempre più frequenti, treni soppressi, aria condizionata che non funziona, ecc ecc
Quale situazione migliore per mettere finalmente a gara il servizio regionale? Visti i risultati della concorrenza sulle linee alta velocità, perché non attuare lo stesso sistema sulle linee locali, tanto più che il contratto in essere termina a breve e che la UE ce lo chiede da almeno un decennio?
E, invece, ecco la sorpresa: la Regione Lombardia decide di rinnovare senza nessuna trattativa o gara (figuriamoci!) il contratto con Trenord.
Non esistono alternative: o si è soddisfatti del servizio, e allora si rinnova; o si è scontenti e allora si cambia.
Invece per la politica italiana esiste una terza alternativa: rinnovare sempre e comunque pur di non fare quelle gare che sono viste come fumo negli occhi dai nostri politici.
Tutto va bene pur di non perdere una fonte importante di aiuti, amicizie e, perché no, favori!
di Guidoriccio Da Fogliano